SOCIOMETRIA
. La s. si qualifica come scienza che studia la dinamica dell'interazione e della socialità nei gruppi. Il termine s., inizialmente coniato da A. Coste, venne ripreso e ampliato sulla scorta di differenti e più complesse concettualizzazioni dal rumeno J. Levy Moreno (1892-1974). Questi ne organizzò un'ampia tecnica sperimentale fondata su metodi quantitativi di osservazione sistematica e di misurazione matematica delle interazioni, per misurare e coordinare l'intensità delle correnti psicologiche nei gruppi umani.
La concezione teoretica di Moreno appare sostanzialmente legata a un'interpretazione particolare della realtà e dell'organizzazione sociale nella quale convergono variabili filosofiche (Bergson), psicoanalitiche (Freud), psicologiche (Bernheim), sociologiche (Fourier, Le Play, Comte) e del materialismo dialettico (Marx).
La costruzione del sistema sociometrico risulta fondata in maniera peculiare su due concetti di base: spontaneità e creatività. Moreno sottolinea nelle sue opere come la creatività, o sviluppo del potenziale creativo, possa scaturire (warming up process) dall'individuo attraverso la spontaneità. Questa potrà essere definita come attività liberatoria che, attraverso lo psicodramma o momento sintetico del rapporto azione-gruppo, permetterà al singolo di assumere il proprio ruolo. Cioè, l'individuo può riappropriarsi della propria soggettività solamente attraverso la fondamentale mediazione del gruppo. Tre direttrici principali indicano lo sviluppo della sociometria:
s. dinamica, che studia i processi delle trasformazioni sociali; s. diagnostica, che analizza problemi immediati di classificazione sociale; s. matematica.
Attraverso le tecniche della s. possono essere misurate le relazioni che, all'interno di qualsiasi gruppo, ciascun individuo stabilisce con l'altro, le modalità con cui si manifestano eventuali processi di emarginazione o di leadership. A ciò deve aggiungersi l'analisi dei sistemi di sottogruppi, della direzione della pressione tra differenti sottogruppi, dei rapporti informali e così via. Il nucleo del rapporto viene individuato da Moreno nell'"atomo sociale" (così nominato per indicare la struttura infinitesima della socialità), mentre i rapporti che si stabiliscono tra i diversi atomi sono indicati come reti sociometriche.
Questi concetti sono completati da Moreno dall'introduzione del telè o processo empatico bidirezionale. I telè sono funzionali a qualificare i processi di attrazione-repulsione che si formano in un gruppo e che producono inoltre delle correnti affettive. Le tecniche di misurazione sono date dallo psicodramma e dal sociodramma.
Il primo consiste sostanzialmente nella trasposizione in azione scenica, con metodi peculiarmente drammatici, delle molteplici relazioni individuali e dei microcosmi individuali. Destinato fondamentalmente a coloro i quali hanno affevolito le capacità di accesso al simbolico, lo psicodramma rappresenta, in una certa misura, il giuoco del rocchetto (o del fort-da) descritto da Freud.
L'attività del "gruppo" psicodrammatico si realizza fondamentalmente nell'immaginario e possiede una funzione liberatoria, a un tempo di rivelazione e di creazione del soggetto, rispetto al reale. Tale funzione liberatoria viene fruita in maniera progressiva attraverso un rovesciato processo di transfert. Lo psicodramma si realizza attraverso: la scena, il soggetto (paziente-attore), il direttore di scena, gli io ausiliari che assistono il direttore e l'uditorio che sta a simbolizzare la pubblica opinione. Attraverso la funzione rappresentativa e quella simbolica esercitate attraverso l'immaginario sulla scena psicodrammatica, l'individuo contrae lo spazio conflittuale tra realtà e fantasia che insieme interagiscono su di lui. L'interpretazione del ruolo psicodrammatico permette all'individuo di stabilire un continuum tra vita quotidiana e azione scenica e, in questo flusso liberatorio, si realizza, attraverso l'autonomia creativa, la "catarsi d'integrazione" del soggetto.
Scaturiscono da ciò, all'interno della recita psicodrammatica, situazioni complementari, ma fondamentali: il procedimento della messa in scena, il principio di partecipazione (involvement), il principio di realizzazione, la proiezione, l'inversione, la tecnica dello specchio e così via.
Il sociodramma è invece qualificato da Moreno come un metodo di ricerca attivo e profondo che analizza le relazioni tra i gruppi e la formazione delle ideologie collettive. La sostanziale differenza che esiste tra lo psicodramma e il sociodramma risiede nel fatto che il primo si rivolge ai microcosmi individuali, mentre il secondo analizza il gruppo, così come questo si costituisce attraverso l'assunzione di ruoli individuali e culturali. L'individuo, infatti, nel corso della propria vita è costretto a impersonare in maniera costante dei ruoli i quali determinano e condizionano quotidianamente i comportamenti e che costituiscono inoltre, attraverso le loro gerarchie, i processi di stratificazione e di differenziazione, il tessuto culturale della collettività.
Il test sociometrico è lo strumento con il quale si misurano nei gruppi il livello e l'intensità delle reciproche relazioni. A ogni soggetto viene richiesto di effettuare delle scelte (processo di accettazione/rifiuto) all'interno del gruppo cui appartiene e misurare, quindi, i problemi dell'attrazione e della repulsione. Il test sociometrico è usato in particolare per lo studio dei piccoli gruppi (familiari, scolastici e così via). Il sociogramma non è altro che la rappresentazione grafica della composizione delle reti sociometriche. Non si tratta altro che di una mappa da cui possono isolarsi delle sub-unità che permettono al ricercatore di effettuare indagini sempre più minuziose all'interno del gruppo studiato. Le elaborazioni dei test e le rappresentazioni grafiche dei gruppi hanno oggi raggiunto dei gradi estremamente raffinati e complessi, per quanto a volte estremamente macchinosi, di sofisticazione. Per descrivere le diverse posizioni dei ruoli sociometrici all'interno del sociogramma, si parla di isolati, di membri ignorati, di status medio (membri del gruppo con una scelta che rasenta la media), di membri popolari, leaders, ecc.
Al di là di alcune lucide intuizioni e applicazioni specie come strumento affiancatore delle terapie psicoanalitiche, le elaborazioni di Moreno si collocano a una certa distanza dalle vere e proprie interpretazioni sociologiche della realtà. L'organizzazione di una democrazia sociometrica, secondo le parole dello stesso Moreno, scaturisce in fondo da un'interpretazione dell'individuo in funzione del gruppo non secondo i termini di una fusione omogenea con la società, quanto piuttosto di "integrazione" all'interno di uno o più gruppi e di conseguenza nella società.
Bibl.: J. L. Moreno, Who shall survive?, New York 1934; F. Ferrarotti, Trattato di Sociologia, Torino 1974, pp. 432-55.