SOFENE (Σωϕηνή, Sophēne)
Territorio dell'Asia Anteriore, che alcuni geografi antichi fanno rientrare nell'Armenia occidentale, mentre altri lo distinguono dall'Armenia propriamente detta. Suoi confini sono indicati a occidente l'Eufrate (di fronte alla Melitene e alla Commagene), a N. l'Antitauro, a S. il Tauro, a oriente il Tigri. Le iscrizioni babilonesi conoscono gli abitanti della regione come Supani. Venuta la Sofene in potere di Ciro verso il 550 a. C., fu aggregata all'Armenia e ne seguì le sorti sino al principio del sec. II a. C., quando gli strateghi di Armenia Artaxias e Zariadris si resero indipendenti dai Seleucidi, e si divisero la regione: Zariadris ebbe tra l'altro la Sofene, e vi fondò una breve dinastia, cui pose fine (95-93 a. C.) il discendente di Artaxias, Tigrane II di Armenia, annettendosi la provincia. Vinto però nel 69 Tigrane da Lucullo, dové, nella pace Conclusa nel 66 con Pompeo, rinunziare tra l'altro alla Sofene che fu passata ad Ariobarzane I di Cappadocia. Sotto Nerone (54 d. C.) sappiamo di un Soemo di Emesa, ivi insediato come regolo dall'imperatore. Nel sec. II la dinastia vassalla sembra sparita, e la Sofene è provincia di confine dell'impero, disputata prima da Roma, poi da Bisanzio, nelle lunghe guerre con i Persiani. Sotto Giustiniano fu aggregata alla quarta Armenia. Città principale, e residenza reale nell'epoca della dinastia indipendente, era Karkaiokertha, odierna Harput.