SOFFITTA
. Si dice soffitta quel vano che risulta tra l'ultimo solaio di un edificio e il tetto. La soffitta non assume un valore architettonico se non in quanto essa implica la presenza del tetto a coronamento dell'edificio. Importanza maggiore essa assume invece nei confronti dei problemi sociali.
Infatti in mancanza di una vera e propria edilizia popolarc, cui solo in tempi relativamente recenti si sono cominciate a rivolgere le cure delle pubbliche amministrazioni, le classi meno abbienti erano alloggiate spesso negli stessi palazzi signorili o comunque nelle abitazioni borghesi in locali ricavati appunto nei sottotetti o nei piani ammezzati. Tale uso si è perpetuato, si può dire, fino allo svilupparsi del grandioso fenomeno dell'urbanesimo, fenomeno che nelle sue più grandi manifestazioni data dalla metà circa del sec. XIX. Soffitte e mezzanini furono allora sostituiti dalla vera e propria edilizia popolare la quale si è servita, nella maggior parte dei casi, di grandi agglomerati urbani costituenti talvolta veri e propri quartieri.
Oggi alle coperture a tetto si vanno sostituendo coperture in piano o terrazze meglio rispondenti alle necessità delle famiglie.
Soltanto nei climi freddi, nei paesi in cui la neve non rappresenta un fenomeno sporadico ma è permanente spesso durante tutto l'inverno, la stessa necessità di non gravare eccessivamente l'ultimo solaio, ha condotto all'uso dei tetti fortemente rialzati nell'ambito dei quali si ricava sempre un piano di abitazione, talvolta anche più d'uno. In Francia si fece già dal sec. XVII grande uso di siffatta forma costruttiva che si vuole fosse il Mansart a condurre a tipo definito (v. mansarda).