SOFIA Alekseevna, reggente del granducato di Mosca
Nata il 27 settembre 1657; figlia del granduca Aleksej Michailovič dal suo matrimonio con Marija Miloslavskaja, morta il 14 luglio 1704. Lo zar Teodoro III Alekseevič (1676-1682) aveva nominato suo successore Pietro, figlio del granduca Aleksej Michailovič dal suo matrimonio con Natalia Naryškina. Nella rivolta degli strel'cy, i privilegiati reggimenti della guardia, rivolta durata dal 15 al 17 maggio 1682, nella quale trovò sfogo l'opposizione di una parte della popolazione moscovita contro il dominio feudale dei Boiardi, il partito degli aderenti alla famiglia dei Miloslavskij prevalse sui seguaci dei Naryškin. In seguito a una petizione degli strel'cy dal 29 maggio in poi, Ivan, debole di spirito, fu considerato come primo e Pietro come secondo zar, mentre S., sorellastra di Pietro, assunse la reggenza. Con la rimozione del principe I. A. Chovanski, S. pose termine nel novembre 1682 all'influenza degli strel'cy sul governo. Dal 1685 il nome di lei apparve ufficialmente nei documenti di stato come conreggente (non però nei documenti per le corti estere). La sua reggenza fu sotto molti aspetti una notevole anticipazione dell'epoca di riforme di Pietro il Grande. Nell'aprile 1686 fu stretta la pace "perpetua" con la Polonia, che confermò allo stato moscovita il possesso di Kiev e che fu il fondamento, anche per l'avvenire, del diritto d'intervento della Russia a favore dei Greco-ortodossi in Polonia. Infelici furono le spedizioni in Crimea (1687 e 1689) del favorito di S., il principe V. V. Golicyn (Galitzin), di educazione europea-occidentale, il quale, nella carica di "conservatore del Gran Sigillo" dirigeva la sua politica estera. L'esito della seconda spedizione in Crimea scosse la posizione di S. Nel settembre del 1689 Pietro stesso afferrò le redini del governo, così che S. dovette ritirarsi nel convento di Novo-Devičii e nel 1698 fu costretta a farsi monaca.
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