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Sofista

Dizionario di filosofia (2009)
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Sofista


(Σοφιστής) Dialogo di Platone. Vi si discute lo statuto dell’essere a partire dalle relazioni fra uno e molteplice, identico e diverso, riprendendo i temi trattati nel Parmenide (➔) e nel Teeteto (➔). L’analisi è avviata dall’esigenza di differenziare la scienza del sofista da quella del politico e del filosofo (216 a-217 b). Il sofista pratica una «caccia» pacifica mediante la persuasione e commercia cognizioni per ottenerne guadagno (224 b). La sua abilità nel confutare mediante l’antilogia (ἀντιλογία, ossia la contrapposizione di discorso a discorso) genera però una scienza solo apparente e nel praticarla si diviene piuttosto «incantatore» e «imitatore» (234 b-235 a) che sapiente. Oggetto delle dispute sofistiche sono infatti «parvenze» prive di reale consistenza ontologica, ossia forme di non-essere (235 b-236 d). In tal senso si pone il problema di come si possa parlare di ciò che, essendo solo «parvenza» o «immagine», propriamente non è, senza incorrere nelle obiezioni di Parmenide (236 d-237 b). Dire il falso comporta infatti che il non-essere si possa in qualche modo ‘dire’ e ‘pensare’, e alla luce di tale difficoltà bisogna protrarre l’indagine e commettere quasi un «parricidio», sul piano teorico, nei confronti di Parmenide (241 d). Si tratta di ripensare il rapporto fra essere e non-essere, superando le aporie fra unità e molteplicità, e fra moto e quiete, quali risultano dalle diverse ipotesi dei «materialisti» (per i quali è reale solo ciò che è corporeo) e degli «amici delle forme» (che ammettono molteplici forme intelligibili; 245 e-246 d), e dalla ulteriore contrapposizione fra «monisti» e «pluralisti» (242 b-243 c). Per comprendere il modo in cui l’essere si predichi dei termini da cui sorgono tali opposizioni, è necessaria la «dialettica», scienza filosofica per eccellenza (contrapposta alla mera abilità del confutare, tipica del sofista; 252 e-254 b). Essa consiste nel saper dividere (διαίρεσις) e distinguere fra i diversi «generi» delle cose, ma anche nel saper vedere se e come i diversi generi entrino in comunicazione ovvero si mescolino fra loro (253 e); in tal modo il problema logico dei generi della predicazione viene a coincidere con quello ontologico dei generi dell’essere. Applicando la dialettica alle distinzioni dell’essere si enucleano cinque generi sommi: quiete (στάσις), movimento (κίνησις), identico (αὐτó), diverso (ἕτερον; 254 c-257 c). Il non-essere non ha valore assoluto e consiste nell’‘essere diverso’ rispetto a ciò che si predica, al modo in cui, per es., «ciò che non è grande» ha comunque una certa grandezza e non è mero non-essere (258 c). L’analisi dei modi in cui nomi e verbi si uniscono nel discorso, derivata dall’analisi dei generi dell’‘essere’, consente di spiegare il discorso falso come discorso non circa ciò che non è, ma circa ciò che è in altro modo rispetto a ciò che è realmente (262 d-263 d). Così il non-essere, sia ontologicamente sia logicamente, si riduce all’‘essere altro’, ossia all’alterità (263 d-264 b). Poiché il pensiero può riferirsi all’‘essere altro’ è possibile l’errore, ma il sofista, diversamente dal filosofo, se ne avvale nel produrre ‘immagini’ che si fondano sull’opinione invece che sulla scienza.

Vedi anche
sofistica Movimento filosofico, e più ampiamente etico e culturale, affermatosi nella Grecia antica, e soprattutto in Atene, tra il 5° e il 4° sec. a.C. ● Il nome di σοϕιστής ha, nella grecità più antica, un significato simile a quello di σοϕός «sapiente, esperto». Tra la metà del 5° e la fine del 4° sec. a.C. ... Parmènide di Elea Parmènide di Elea. - Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di Parmenide di Elea è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla speculazione platonica e dalla critica aristotelica. L'unità e identità ... Platóne Platóne (gr. Πλάτων, lat. Plato). - Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων gli fu dato più tardi con scherzosa allusione al suo esser πλατύς ... forma botanica forma biologica Insieme di piante che, anche se sistematicamente lontane, hanno in comune caratteri ecologici e di adattamento. Tra i vari sistemi di classificazione delle forma biologiche, il più noto è quello di C. Raunkiaer, basato sull’adattamento delle piante alle condizioni ambientali ...
Tag
  • ONTOLOGICAMENTE
  • MATERIALISTI
  • PLURALISTI
  • DIALETTICA
  • PARMENIDE
Altri risultati per Sofista
  • sofista
    Enciclopedia on line
    Nella Grecia antica, chiunque possedesse la sapienza e fosse in grado di comunicarla (sophistès). In questo senso venivano chiamati s. i Sette saggi, poeti come Omero ed Esiodo, filosofi come Pitagora. È soltanto nel corso del 5° sec. a.C. che il termine assunse un significato specifico, andando a indicare ...
Vocabolario
sofista
sofista s. m. e f. [dal lat. sophista, gr. σοϕιστής, der. di σοϕίξεσϑαι; v. sofisma] (pl. -i). – 1. Filosofo appartenente alla scuola sofistica presocratica (v. sofistica): Gorgia e Protagora furono i più celebri sofisti. Nelle università...
sofìstico
sofistico sofìstico agg. [dal lat. sophistĭcus, gr. σοϕιστικός, der. di σοϕιστής «sofista»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che rappresenta o contiene un sofisma: un ragionamento s.; argomentazioni, dimostrazioni sofistiche. b. Dei sofisti, da sofista:...
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