SOFOCLE (Σοϕοκλῆς, Sophocles)
Uno dei tre maggiori poeti tragici greci, di Atene (496-406 a. C.). L'iconografia del poeta è questione piuttosto complessa, poiché la tradizione del ritratto di S. non è unitaria. Conosciamo infatti quattro tipi diversi di ritratti sofoclei. 1) Un tipo più antico, il cosiddetto "S. del III tipo", è stato riconosciuto dal Wolters, dal Winter e da altri nella testa di Berlino ed in un'erma del British Museum; di esso si conoscono nove repliche. L'attribuzione dell'originale a Silanion (v.) proposta dal Winter (Jahrbuch, v, 1890, p. 160) può ancora essere accolta per il confronto col Platone e col Tucidide. L'identificazione è sostenuta anche dal fatto che la replica di Copenhaghen proviene, con il ritratto di Euripide dello stesso museo, dalla Collezione Canali di Rieti, ed un'altra replica del Louvre, in un'erma, si trova unita ad un probabile ritratto di Euripide (Arndt-Bruckmann, Gr. Portr., 771-773). Formalmente ancora legato ad un tipo iconografico ideale, questo ritratto può datarsi intorno al 380 a. C. Una replica berlinese di età giulio-claudia conserva la freschezza dell'originale bronzeo. 2) Un tipo probabilmente ormai lontano dalle reali fattezze del poeta è quello della statua panneggiata del Laterano (Helbig-Amelung, Führer3, n. 1180). L'archetipo risale ad una statua bronzea che l'arconte Licurgo fece erigere nel 327 a. C. nel teatro di Dioniso in Atene, identificata come S. da un'erma vaticana dove è l'iscrizione mutila.. ΦΟΚΛΗΣ (G. Lippold, Vat. Mus. Kat., iii, p. 10 ss., n. 492, tav. 19). Di questo tipo esistono tredici repliche; fortunatamente si possiede il calco della testa del Laterano prima dello sciagurato restauro che essa subì agli inizî del secolo scorso. 3) Il cosiddetto tipo Farnese di Napoli, di cui restano ben ventinove repliche; l'identificazione come S. è accertata per l'esistenza di un'erma iscritta dei giardini vaticani e di un medaglione iscritto oggi scomparso (I. Bernoulli, Gr. Ik., i, pp. 124 ss.) ed è confermata da una doppia erma con Euripide di Bonn. Per qualche studioso l'archetipo risale al I sec. a. C., per altri alla prima metà del III sec. a. C., poiché alcuni vi scorgono un'elaborazione del tipo lateranense di sapore classicistico, altri, forse più giustamente, una rappresentazione originale del poeta vecchio. 4) Un tipo di S. vecchio, diverso da quello Farnese, è trattato nella replica bronzea del British Museum (già nella Collezione Arundel). L'esecuzione dissociata delle singole parti del volto, la chioma e la barba trattate superficialmente, inducono a collocare l'archetipo nella seconda metà del I sec. a. C. e cioè a considerarlo opera accademica e volutamente realistica.
È molto difficile dare dei nomi di artisti ai ritratti di S. pervenutici o agli archetipi dei vari tipi iconografici citati; l'Amelung credeva di poter attribuire il tipo 2 a Leochares. Sappiamo inoltre che S. fu ritratto come citarista da Polygnotos nelle pitture della stoà poikìle.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Gr. Ikon., I, pp. 123-148; L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941, pp. 92; 99; 115; 136; K. Schefold, Bildnisse der ant. Dichter Redner u. Denker, Basilea 1943, p. 91, 93; 159; 205; 207; 215.