SOISSONS
(lat. Suessio, Augusta Suessionum)
Città della Francia nordorientale (dip. Aisne), in Piccardia.Fondata alla fine del sec. 1° a.C., sulla riva sinistra del fiume Aisne, in un sito attraversato dalla strada Reims-Boulogne (Debord, 1984; Archéologie d'une vallée, 1991), in epoca imperiale la città si estendeva per un lungo tratto all'interno del grande meandro fluviale. Nel sec. 3° S. fu munita di una cinta fortificata rettangolare (m 300 ´ 400), destinata a divenire in seguito il nucleo della città medievale: l'angolo N-E, presumibilmente occupato dalla residenza dei governatori romani, divenne a partire dal sec. 11° il castello comitale, mentre l'angolo opposto ospitò, forse sin dall'origine della diocesi di S., all'inizio del sec. 4°, la cattedrale e la residenza vescovile (Kaiser, 1973; Sandron, 1998). Importanti vestigia di questa cinta sono visibili nell'angolo S-O, ove sono state individuate nel corso dei lavori di urbanizzazione dei secc. 19° e 20° (Haquet, 1990).Il diffondersi del cristianesimo determinò l'insediamento di importanti fondazioni monastiche, come quella dell'abbazia di Notre-Dame, e le installazioni extraurbane di Saint-Crépin-le-Grand, a S-E, sulla strada di Reims, e di Saint-Médard, sulla riva destra dell'Aisne, sorta per iniziativa di Clotario I intorno al 560. In quest'ultimo caso si tratta di una necropoli regale merovingia, che rivestì una certa importanza in epoca carolingia, sino a divenire una delle fondazioni monastiche più opulente del sec. 9° (Defente, 1996), come ancora testimonia la cripta, unico resto conservato in alzato della grande chiesa abbaziale ricostruita in quest'epoca.A partire dalla fine del sec. 11°, S. fu investita dal movimento di riforma della Chiesa che portò a un moltiplicarsi di nuove fondazioni di abbazie di canonici regolari (Saint-Jean-des-Vignes, 1076; Saint-Léger, 1139). Alla fine del sec. 12°, la città, che si estendeva ormai ben oltre il perimetro fortificato in epoca romana, fu dotata di una nuova cinta. Il sobborgo sviluppatosi sulla riva destra dell'Aisne, nei pressi dell'abbazia di Saint-Médard, fu anch'esso fortificato. Tale intensa attività edilizia avanzò di pari passo con la ricostruzione dei grandi edifici ecclesiastici di S.: la cattedrale, dedicata ai ss. Gervasio e Protasio e il cui coro venne iniziato prima che fosse portato a compimento il braccio meridionale, all'inizio degli anni novanta del sec. 12° (Sandron, 1998), anticipa, rispetto alla cattedrale di Chartres, la soluzione architettonica di un gigantesco sviluppo verticale a tre livelli, con le finestre alte molto slanciate. Il coro e il transetto della chiesa di Saint-Léger, eretti su una cripta in parte romanica costruita intorno al 1100 (Sandron, 1989), furono realizzati da maestranze formatesi nel cantiere della vicina cattedrale. Lo stesso avvenne per la grande chiesa abbaziale di Saint-Jean-des-Vignes, di cui non resta che la facciata occidentale, iniziata prima del 1235 e dotata di guglie alla fine del Medioevo.Se a queste opere si aggiungono lo scomparso coro dell'abbazia di Saint-Crépin-le-Grand, terminato prima del 1235 (Ancien, 1983), il complesso degli edifici conventuali di tutti questi insediamenti (chiostri, sale capitolari, refettorio di Saint-Jean-des-Vignes), come pure di quelli di Saint-Médard, il quartiere canonicale, lo scomparso Hôtel-Dieu e il palazzo vescovile, in gran parte ristrutturato in quest'epoca, appare evidente che alla fine del sec. 12° e nella prima metà del successivo si determinò una completa metamorfosi del paesaggio monumentale religioso, difensivo e certamente anche viario della città: da ricordare è anche la ricostruzione del ponte sull'Aisne, ancora esistente sino alla prima guerra mondiale. Un fenomeno urbanistico di tale ampiezza non si verificò più nei secoli successivi, anche se alla fine del Medioevo venne ripreso e portato a compimento il sistema difensivo intorno a Saint-Jean-des-Vignes (Bonde, Maines, 1990), e alla fine del sec. 14° venne ammodernato il castello comitale, scomparso poi in epoca moderna per lasciare il posto al palazzo dell'intendenza, attuale sede municipale.La cinta bastionata costruita nel sec. 16° portò alla scomparsa di alcune zone urbane, ma integrò nel suo perimetro Saint-Jean-des-Vignes, come mostra in modo schematico una pianta-reliquiario della città, in rame dorato, realizzata intorno al 1570-1590 (Soissons, Mus. Mun.). Le enormi distruzioni subìte dalla città durante la prima guerra mondiale hanno portato alla scomparsa della maggior parte dei quartieri storici e l'assetto urbanistico della ricostruzione ha tenuto assai poco conto della situazione precedente.La cattedrale costituisce un monumento emblematico del passaggio dal primo Gotico al Gotico più monumentale che caratterizza il primo quarto del sec. 13° (Sandron, 1998). La decorazione scultorea dei tre portali della facciata è scomparsa, molte delle antiche vetrate sono andate perdute e quelle superstiti sono state riunite nel capocroce (Grodecki, Taralon, Perrot, 1978).Dell'abbazia di fondazione reale di Saint-Médard, la più prestigiosa della diocesi, rimane la cripta, che ospitava le tombe di Clotario I (m. nel 561) e di Sigiberto I (m. nel 575), nonché quella dello stesso Medardo (m. nel 560 ca.), il vescovo di Noyon da cui l'abbazia prese il nome. Delle tombe reali, rifatte in due tempi nel sec. 13° e note attraverso disegni eseguiti da Bernard de Montfaucon (Parigi, BN, fr. 15634, cc. 17-18), si conserva la testa della statua di Clotario (Soissons, Mus. Mun.). Alcuni sondaggi esplorativi sono stati condotti sulle parti laterali della chiesa superiore (Defente, 1985). Sono ancora visibili interessanti vestigia degli edifici conventuali del sec. 13° (Defente, 1996).L'abbazia di Saint-Jean-des-Vignes è l'abbazia madre dell'Ordine dei Canonici regolari (Giovanniti). Della chiesa rimane la facciata occidentale, di tipo armonico a tre portali e due torri, queste ultime condotte a termine soltanto alla fine del 16° secolo. L'abbaziale presentava una terminazione rettilinea, ma riprendeva nel suo alzato e nella struttura le grandi linee del corpo longitudinale della cattedrale. Si sono conservati anche le ali occidentale e meridionale del chiostro e il grande refettorio, eretto al di sopra di una cantina. Sono in corso ricerche archeologiche (Bonde, Maines, 1990) sugli altri edifici conventuali (sala capitolare, cucine). Nella residenza abbaziale del sec. 16° sono conservate le sculture lapidee trovate sul luogo, che risalgono ai secc. 12°-16°: si segnala in particolare il timpano con il Battesimo di Cristo proveniente dalla porta della chiesa situata all'estremità dell'ala orientale del chiostro (terzo quarto del sec. 13°). L'abbazia di Saint-Léger, nelle vicinanze dell'antico castello comitale, conserva vestigia romaniche nella cripta; integrata nella nuova cinta urbana alla fine del sec. 12°, la chiesa venne allora ricostruita da maestranze formatesi nel vicino cantiere della cattedrale (Sandron, 1989; 1990).Della collegiata di Saint-Pierre-au-Parvis, costruita nel terzo quarto del sec. 12°, rimangono solo le due prime campate del corpo longitudinale e la facciata a pignone. I suoi canonici officiavano per le monache di clausura della vicina abbazia di Notre-Dame, della quale sono conservate solamente due finestre riccamente ornate, poiché la chiesa venne distrutta durante la Rivoluzione francese (Barnes, 1976).Il Mus. Mun., collocato all'interno dell'antica abbazia di Saint-Léger, possiede una notevole collezione lapidaria di origine locale, ma anche alcuni capitelli di Saint-Thibaut di Bazoches (dip. Aisne), della fine del sec. 11°, sculture provenienti da Saint-Yved di Braine (dip. Aisne) dei secc. 12°-14° (tra cui un rilievo con la Discesa al Limbo, ca. 1200, forse pertinente a un timpano), e alcuni documenti iconografici sulla S. medievale.Nella Bibl. mun. si conservano alcuni manoscritti medievali tra cui il Messale di Saint-Médard (89; sec. 14°).
Bibl.:
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