solaio Struttura piana orizzontale che forma la copertura e soprattutto il sostegno dei piani intermedi degli edifici.
In passato i s. erano costituiti da travi di legno appoggiate sui muri portanti dell’edificio, e sostenenti una seconda orditura di travicelli di legno, sui quali era fissato un assito pure di legno (s. composto; fig. 1). Nel caso di luci modeste potevano mancare le travi principali (o travi maestre), e i travicelli essere appoggiati direttamente sulle murature d’ambito (s. semplice, fig. 2). Dalla prima metà del 19° sec., alle travi di legno sono state gradualmente sostituite travi di ferro a doppio T (putrelle): si è potuta conseguentemente aumentare la luce dei s., data la maggiore resistenza a parità di altezza delle travi; l’adozione di s. misti di ferro e laterizi ha portato poi un ulteriore miglioramento costruttivo, con la possibilità di aumentare l’interasse fra le travi. Si è arrivati ai tipi di s., illustrati nella fig. 3, con putrelle di acciaio e tavelloni, tuttora usati, specialmente nei casi di sostituzione di vecchi s. di edifici in muratura. Oggi, negli edifici a ossatura d’acciaio, i s. sono formati ancora con ossatura principale di putrelle, ma queste sono grandi e distanziate (si arriva a 3 m d’interasse) e l’elemento continuo orizzontale è formato da una soletta piena di cemento armato o da una lamiera grecata (fig. 4).