SOLER y HUBERT, Federico
Commediografo catalano, nato a Barcellona il 9 ottobre 1839, ivi morto il 4 luglio 1895. È considerato come il rinnovatore del teatro catalano, perché è stato il primo che abbia popolarizzato lavori drammatici in un tempo in cui il catalano era ancora giudicato alla stregua d'un dialetto. Figlio di modesta famiglia, il S. tenne l'orologeria di calle Escudillers, che fu per tanti anni luogo di riunione di letterati e artisti. Esordì quindicenne come attore filodrammatico, e non tardò a Comporre commediole e farse di carattere regionale, che chiamava gatades, perché venivano rappresentate dalla compagnia di dilettanti La Gata nel vetusto teatro Odeón, donde uscirono i migliori attori delle scene catalane; finché, abbandonata la professione dell'orologiaio (1880), visse unicamente di quella del commediografo.
I suoi duecento lavori, per i quali usò sempre lo pseudonimo Serafi Pitarra, sono ricchi di color locale e di vis comica, ma appaiono piuttosto artificiosi, con personaggi somiglianti a fantocci più che a esseri umani. Meritano di esser segnalati: Les joyes de la Roser (1866), dramma che durò nei cartelloni per oltre mezzo secolo; Les papellones; La dida; Lo rector de Vallfogona; Lo ferrer de tall; La creu de la masía; Senyora y majora; L'apotecari d'Olot; Lo dir de la gent; Cura de moro; La esquella de la torratxa, e infine Batalla de reynes, che tradotto in castigliano da Melchor de Palau fu premiato dall'Accademia spagnola (1888). Direttamente in castigliano scrisse: El consejero y el monarca e El cercado ajeno, che ebbero però scarso successo. Pubblicò due romanzi: La batalla de la vida e L'any trenta cinch, un poema epico sacro, Les ales negres, un volume di Poesíes catalanes (Barcellona 1876) e molti articoli, favole, satire e poesie umoristiche ne La Renaixensa e in parecchi altri giornali e riviste. Fu più volte premiato ai Giochi Florali, che nel 1875 lo nominarono mestre en gay saber. Dal 1867 e per oltre cinque lustri fu autore e impresario quasi esclusivo del teatro Romea, con così grande successo da costituire un fattore importante per la storia del teatro catalano, grazie anche alla perfetta interpretazione di attori e attrici appassionati della loro arte, come García Parreño, León Fontova, Acisclo Soler, Hermenegildo Goula, Josefa Morera e tanti altri.