SOLIMANO (Sulaimān) I
Sultano ottomano (1520-1566), decimo della serie e primo di questo nome secondo l'uso degli storici ottomani, i quali non comprendono nella serie dei sultani il principe Sulaimān Celebi, figlio di Bāyazīd I, che dominò nella Turchia europea tra il 1403 e il 1411.
Solimano I, detto Qānūnī "il Legislatore" dagli Ottomani, "il Magnifico" e "il Grande" dagli Europei, nacque nel 900 dell'ègira (1494-1495); salì al trono nel settembre del 1520, alla morte del padre Selīm I, regnò molto a lungo, compiendo imprese in massima parte fortunate, che estesero assai i confini dell'impero in Europa (Ungheria, Cicladi e Sporadi), in Asia (Mesopotamia, Anatolia orientale) e in Africa (Tripoli, 1551). Guidò personalmente le guerre più importanti e morì il 5-6 settembre 1566, mentre si trovava all'assedio di Szigeth in Ungheria. L'anno prima un suo esercito era stato sconfitto nell'assedio di Malta.
Sotto di lui l'impero acquistò la massima potenza, fiorirono le arti e le lettere e Costantinopoli diventò il centro dell'Islām per la munificenza sua e degli uomini di governo. Egli stesso compose versi con il soprannome poetico di Muḥibbī. Storici posteriori gli fanno colpa di aver esagerato nel lusso della corte e di essersi lasciato influenzare dall'ambiente del palazzo. La favorita Khurrem Sulṭān (d'origine russa, come pare, detta dagli Europei "la Rosselana") e il Gran Visir Rustem pascià lo indussero nel 1553 a far uccidere il figlio Mustafà, avuto da altra donna, per favorire la successione di Selīm (II). È sepolto a Costantinopoli accanto alla moschea che porta il suo nome.
Bibl.: Si veda la bibl. citata sotto ottomano, impero; in particolare: A. H. Lybyer, The Government of the Ottoman Empire in the time of Suleiman the Magnificent, Cambridge, Mass. 1913; Fr. Babinger, Suleiman der Grosse, Stoccarda 1923; Fairfax Downey, Soliman le Magnifique (non del tutto attendibile; traduz. dall'inglese a cura di S. M. Guillemin), Parigi 1930.