sollicitudine
La parola ricorre solamente nel Convivio con i prevalenti significati di " pensiero ", " cura ", " premura ", " impegno ": III I 8 avvegna che lo servo non possa simile beneficio rendere a lo signore quando da lui è beneficiato, dee però rendere quello che migliore può con tanta sollicitudine di prontezza, che ... (ancora a proposito dei benefici, cfr. IV XXII 1); XI 8 acciò che sia filosofo, conviene essere l'amore a la sapienza, che fa l'una de le parti benivolente; conviene essere lo studio e la sollicitudine, che fa l'altra parte benivolente: " Conviene che nel filosofo ci siano le due cose: l'amore e la sapienza per un lato e per l'altro lo studio e la sollecitudine, o studio sollecito della sapienza, quasi due persone che si amano e si manifestano a vicenda il loro amore e la loro benevolenza " (Busnelli-Vandelli).
Si veda poi IV XI 11 E li liciti [gli arricchimenti leciti] rade volte pervegnono a li buoni, perché, con ciò sia cosa che molta sollicitudine quivi si richeggia, e la sollicitudine del buono sia diritta a maggiori cose, rade volte sofficientemente quivi lo buono è sollicito; cfr. Matt. 6, 19 " Nolite thesaurizare vobis thesauros in terra ...thesaurizate autem vobis thesauros in caelo ".
Piuttosto per " ansietà ", " preoccupazione ", in XII 5 [le ricchezze] in loco di bastanza recano nuovo termine, cioè maggiore quantitade a desiderio, e, con questa, paura grande e sollicitudine sopra l'acquisito.