solo
Avverbio di non alta frequenza in D., in quanto si presenta (tenendo conto soltanto dei casi non dubbi) poco più di cento volte, con preponderanza in poesia (55 occorrenze nella Commedia, e un'altra quindicina tra Rime e Vita Nuova; inoltre una decina di casi tra Fiore e Detto), ma non assente dalla prosa (circa venticinque occorrenze nel Convivio).
Compare in rima solo in If XXVIII 114 e XXIX 115, mentre è posto a principio di verso (in posizione di rilievo) in Rime LXVII 37, CI 36, CII 47, Rime dubbie VII 7, If XXVI 101, Pg III 21, VI 80, VIII 46, Pd III 72, VII 79 e XXVIII 128.
1. L'avverbio (che alterna con ‛ solamente ', mentre ‛ soltanto ' è assente dall'opera dantesca) ha la principale funzione di limitare un'affermazione, nel senso di definirne la ‛ portata ', l'ambito di riferimento (inteso in generale): Vn XXIV 4 Quella prima è nominata Primavera solo per questa venuta d'oggi (si rilevi la posposizione rispetto al termine - talora un'intera proposizione - ‛ modificato ', come in numerosi tra gli esempi che seguono); XXXI 14 54, Cv IV XXVII 9 quelli consigli che non hanno rispetto a la tua arte e che procedono solo da quel buono senno che Dio ti diede... tu non li dei vendere; If XXVIII 114 vidi cosa ch'io avrei paura, / sanza più prova, di contarla , solo (in rima); Pd XXXII 75 (con un gerundio, come in Vn XV 6 11 e XXII 13 2).
2. La limitazione generalmente si attua in un ambito ‛ quantitativo ' (cioè con riferimento a un'estensione tanto spaziale quanto temporale, che si viene a ‛ delimitare ', ‛ restringere ' nei confronti di un'‛ alterità ' che ne resta esclusa).
Si vedano: Vn XIX 14 67 Canzone... / non restare ove sia gente villana: / ingegnati, se puoi, d'esser palese / solo con donne o con omo cortese; Rime C 70 per questi geli / amore è solo in me, e non altrove (il sintagma ‛ esser s. ' ritorna in Pd I 73); CVI 122 (‛ s. chi '), Cv III IV 6 l'uomo è degno di loda e di vituperio solo in quelle cose che sono in sua podestà di fare (correlato a un ‛ ma ' successivo); IV V 14, VI 4 in quanto ‛ autore ' viene e discende da questo verbo [‛ aueio '], si prende solo per li poeti; VIII 8, XII 1 (‛ s. di questo '; cfr. anche If XX 105 e Pd III 72), XXIV 9, XXVII 9 (seconda occorrenza), If XXVI 101 misi me per l'alto mare aperto / sol con un legno (si veda XXIII 42, e si confrontino inoltre Pg XX 73, Pd XIV 84 e anche Cv IV XXVI 9); Pg III 21, VIII 46 Solo tre passi credo cb'i' scendesse, / e fui di sotto; XIII 87, XXVII 135 (sol da sé, come in Pd VII 117, e cfr. Rime CIV 26; altro pronome personale, Pg XXVI 19 e Pd XX 4), Pd XVIII 1, XX 15 (Benvenuto interpreta: " qui cantus movebantur solum a sanctis curis "), XXVII 128 Fede e innocenza son reperte / solo ne' parvoletti; XXX 102, Fiore LIX 3 (nulla... / se non se solo), CXIII 11.
Si possono considerare assieme con i precedenti casi quali Rime LXVII 37, Cv IV Le dolci rime 116 elli son quasi dei / quei c'han tal grazia... / ché solo Iddio a l'anima le dona (ripreso in XX 6); XXVI 9, Pg XXXIII 60, Pd VII 79 Solo il peccato è quel che la disfranca [l'umana creatura] / e falla dissimìle al sommo bene, XIX 21.
In tali casi l'attribuzione all'avverbio o all'aggettivo resta non del tutto esente da dubbi: tuttavia, l'assenza di certe marche formali (quali ad esempio l'articolo) fanno propendere per la prima soluzione (pur con tutti i dubbi).
3. A differenza di ‛ solamente ' (con il quale, come si è già detto, l'avverbio può alternare tanto sintatticamente quanto dal punto di vista del significato), s. trova il suo impiego di preferenza in certe collocazioni e in certi sintagmi di uso abbastanza largo.
Si può trovare infatti: a) a principio di proposizione parentetica: Cv II V 18 Questi monitori muovono, solo intendendo, la circulazione in quello subietto propio (il gerundio ritorna, con questo impiego, in Pg VI 65, XIX 129 e 5, XXXIII 14); Cv III XI 13 la vera amistade, astratta de l'animo, solo in sé considerata, ha per subietto la conoscenza de l'operazione buona; IV VII 7, XVI 4 è... da vedere... che per... ‛ nobilitade ' s'intende, solo semplicemente considerato; b) nel nesso ‛ e solo ': Vn XIII 8 7 Tutti li miei pensier parlan d'Amore; / e hanno in lor sì gran varietate / ... e sol s'accordano in cherer pietate (ripreso al § 10); Cv IV Le dolci rime 131 L'anima cui adorna esta bontate / ... è... / in giovinezza, temperata e forte / ... e solo in lealtà far si diletta; XXV 8, If IV 41 e sol di tanto offesi; VIII 27, IX 84, XXIX 115 (e solo / perché, anche in Fiore X 4; cfr. Pg XVII 116 e sol per questo brama); Pg XX 73, Pd IX 134 L'Evangelio e i dottor magni / son derelitti, e solo ai Decretali / si studia; Fiore V 5; l'avverbio può essere pure posposto al termine cui si riferisce; Vn VII 3 4 O voi che per la via d'Amor passate, / attendete e guardate / s'elli è dolore alcun, quanto 'l mio, grave; / e prego sol ch'audir mi sofferiate; C) a principio di subordinata, introdotta per lo più da ‛ che ' (nelle sue diverse funzioni): Rime L 43 (sol per voi servir, come in XCI 27 e CII 47; il gruppo ‛ s. per ' è pure presente in Rime CI 36, Rime dubbie VII 7 sol per costei, Pg VI 80, Pd VII 91, XVIII 130 tu che sol per cancellare scrivi; XXI 65, XXV 104, Fiore XXXIX 6, CIX 8, CXIX 10 ‛ e sol per ', come in Detto 389, e CLXXXIV 10 se non sol per); Rime dubbie XVI 19, Cv III XIII 5, IV VI 3 e 6, IX 4 a vedere li termini de le nostre operazioni, è da sapere che solo quelle sono nostre operazioni che subiacciono a la ragione e a la volontade (per il nesso s. + dimostrativo, si vedano Vn XXIV 4, Cv IV XXIV 9 e gli altri casi già citati); X 3, If VIII 21, IX 18, XXIII 42 la madre ch'al romore è desta / e vede presso a sé le fiamme accese / ...prende il figlio e non s'arresta, / avendo più di lui che di sé cura, / tanto che solo una camiscia vesta (come in Pg XXXII 159); Pg XII 21, XXIX 71, Pd III 52, XXVIII 54, XXX 21; d) ancora, a principio di dipendente non introdotta da ‛ che ': Cv I X 13 (con ‛ quando ', per cui cfr. If VIII 27), III VII 8 (‛ però che solo ', come in III IX 6, IV XI 11, If VI 30, XX 105, Pd IV 41, e pure Cv IV Le dolci rime 116, citato più sopra, e Rime L 16 e CVI 136).
4. Con l'avversativa ‛ ma ' l'avverbio viene a formare il sintagma ‛ ma solo ', che introduce il secondo di due membri correlati (dei quali il primo è normalmente negativo), a rafforzarne il valore restrittivo-limitativo: Vn XXXI 10 20 Ita n'è Beatrice in l'alto cielo / ... no la ci tolse qualità di gelo / né di calore, come l'altre face, / ma solo fue sua gran benignitate; Cv III VII 9 (contrapposto a vari membri coordinati fra loro, come nell'esempio precedente), IV VII 4 non del tutto... ma solo in quelle parti, If XXIV 110 la fenice... / erba né biado in sua vita non pasce, / ma sol d'incenso lacrime e d'amono, Fiore CLX 4 e Detto 457.
Anche con tmesi, in Pg VII 29 Luogo è là giù non tristo di martìri, / ma di tenebre solo (e cfr. anche Cv II III 11).
La negazione può talora essere assente (anche se ricostruibile) dalla proposizione che precede: If V 132 Per più fïate li occhi ci sospinse / quella lettura, e scolorocci il viso; / ma solo un punto fu quel che ci vinse.