solvente
solvènte [agg. Der. del lat. solvens -entis, part. pres. di solvere "sciogliere"] [CHF] In una soluzione (←) la specie chimica maggioritaria, nella quale è da pensare che quella minoritaria (soluto) si disciolga. In generale, non sempre è conosciuta la relazione che deve intercedere fra la costituzione di due composti affinché l'uno agisca da s. per l'altro; in molti casi si verifica che un composto scioglie a preferenza quelle sostanze che hanno in comune con esso gruppi funzionali, analogie strutturali, ecc.; così, l'acqua scioglie gli alcoli, molti idrati di carbonio, composti che contengono gruppi -OH; gli idrocarburi sciolgono molti costituenti del petrolio, ecc. ◆ [CHF] S. aprotico: s. polare che ha una costante dielettrica piuttosto alta e non contiene atomi d'idrogeno acidi, come, per es., dimetilsolfossido, dimetilformammide, solfolano, ecc.; scioglie composti sia organici che inorganici; quando scioglie i composti ionici, tende a solvatare fortemente i cationi lasciando gli anioni liberi e reattivi. ◆ [CHF] S. ionizzante: quello che provoca la ionizzazione del soluto. ◆ [CHF] S. polare: s. la cui molecola possiede un momento dipolare elettrico (per es. l'acqua, gli alcoli, ecc.), che le conferisce la caratteristica di favorire la solubilizzazione di composti polari. ◆ [CHF] S. protico: s. che contiene atomi d'idrogeno legati ad atomi d'ossigeno o di azoto e che quindi si presenta con apprezzabile carattere acido; per questa sua caratteristica tende a solvatare gli anioni, rendendoli meno reattivi.