SOMMA (fr. Somme, A. T., 32-33-34)
Piccolo fiume della Francia settentrionale, lungo 245 km., con un bacino di 5530 kmq. quasi interamente pianeggianti. Nasce a 10 km. a NE. di S. Quintino, vicinissimo all'Oise. Scorre dapprima verso O., poi verso SO., passando per S. Quintino. Dopo Ham si volge verso NO. sino al dilà di Péronne, quindi serpeggia notevolmente verso l'O. sino ad Amiens, ed è ingrossato dall'Ancre a destra, poi dall'Avre a sinistra. Dopo Amiens, riceve la Celle. Quindi assume direzione N.-O. sino alla Manica, in una vallata abbastanza ampia disseminata di stagni e di torbiere, passando per Abbeville e Saint-Valéry, dove ha inizio un vasto estuario troppo insabbiato e risalito soltanto da piccoli battelli (massimo 550 tonn.) durante l'alta marea. Alcuni canali (di San Quintino, Crozat, della Somma), la costeggiano o vi attingono da Lesdins (a monte di San Quintino) sino a Saint-Valéry. La Somma deve a una piovosità mediocre (675 mm.) una portata media annuale di soltanto 7 lit./sec. per kmq. (altri dicono 7,8), ossia di 39 mc. La permeabilità dei calcari cretacei che formano una gran parte del sottosuolo, sotto i fertili limi della Picardia, conferisce a questo fiume un regime straordinariamente regolare. Le magre non scendono, di solito, al disotto di 25 o 30 cm. e le piene, insignificanti, non oltrepassano 90 o 100 cm. Le acque diventano fangose solo di rado. Acque alte nella stagione fredda, basse nella stagione calda (idrologia pluviale oceanica).
Battaglie della Somma. - La zona attraversata da questo fiume, fu durante la guerra mondiale teatro di fiere lotte. Già a fine agosto del 1914 la 1ª armata tedesca (A. v. Kluck) ala destra dello schieramento, costringeva a ritirarsi su Parigi la 6ª armata francese (M.-J. Maunoury) che si andava raccogliendo dietro la Somma con la missione di agire appunto contro la destra tedesca. All'inizio della "corsa al mare", dal 23 settembre al 6 ottobre, infierì una prima battaglia della Somma fra la 6ª armata tedesca (principe Ruprecht di Baviera) e la 2ª francese (E. de Castelnau), dopo la quale le due fronti si stabilizzarono.
Per lungo tempo la zona rimase tranquilla, ma al principio del 1916 Joffre e Haig si accordarono per attaccare a cavallo della Somma su estesa fronte - 70 chilometri - con forze sufficienti a un lungo sforzo, il quale avrebbe dovuto portare allo sfondamento nella direzione di Bapaume. L'inizio dell'attacco venne fissato per il primo luglio, e a tale decisione si attenne Joffre, malgrado la persistente azione dei Tedeschi contro Verdun, iniziata il 21 di febbraio.
Tuttavia, dato il consumo di iomini avuto dai Francesi nella difesa di quest'ultimo campo trincerato, la fronte d'attacco fu ristretta a 40 km. e la parte principale fu affidata agl'Inglesi; i quali attaccarono con tre armate (26 divisioni) assecondate a sud dai Francesi (6ª armata, 18 divisioni). La prima linea di attacco era costituita da 37 divisioni. Foch era incaricato di coordinare l'azione delle forze alleate. I Tedeschi, nel tratto attaccato, avevano 7 divisioni in linea: disponevano di altre 12-13 divisioni di riserva qua e là, su tutta la fronte di Francia: enorme era perciò la superiorità dei Franco-Inglesi, accentuata dall'abbondanza dei materiali da guerra; assai abbondante l'aviazione e i proiettili tossici. Fu qui che tank inglesi fecero la loro prima apparizione.
L'azione s'iniziò il 24 giugno, con una preparazione d'artiglieria di una settimana, e durò con varie pause sino al 26 novembre. Le forze furono aumentate dalle due parti e fu necessario procedere a sostituzioni delle divisioni logore; in totale entrarono in linea 105 divisioni franco-inglesi e 70 tedesche: talune parecchie volte. Gli Alleati obbligarono i tedeschi a cessare gli attacchi a Verdun, riconquistarono 200 kmq. di territorio, catturarono 105 mila prigionieri, 350 cannoni e 1500 mitragliatrici. Le perdite complessive superarono il milione di uomini (410 mila Inglesi, 341 mila Francesi e circa mezzo milione di Tedeschi). Soprattutto grave fu l'impressione deprimente che una lotta così lunga fece sul soldato tedesco, costretto a subire la grande superiorità del nemico in mezzi di guerra d'ogni specie. Per gl'Inglesi la battaglia fu la prima grande impresa in Francia: i Francesi dimostrarono alla Somma che Vcrdun non aveva spento il loro vigore offensivo.
Ma il mancato sfondamento delle linee avversarie, e le gravissime perdite fecero nascere nei governanti d'Inghilterra e di Francia un senso di sfiducia nei loro generali. Joffre e Foch in Francia furono, sia pure larvatamente, esonerati dal comando, che fu affidato a R. G. Nivelle. Lloyd George, presidente dei ministri inglesi, si formò il convincimento che fosse preferibile combattere in altri teatri di guerra (Italia, Palestina). Di qui nacque un inconciliabile dissidio tra la politica inglese da lui rappresentata e l'azione militare quale la volevano Haig comandante le forze britanniche in Francia e Robertson, capo di Stato maggiore imperiale, entrambi decisi a continuare gli sforzi principali in Francia.