SONDRIO (XXXII, p. 140; App. I, p. 1009; II, 11, p. 866)
Nonostante l'incremento demografico di questi ultimi due decenni, S. è ancora il più piccolo capoluogo di provincia d'Italia. La popolazione residente del comune, pari a 11.672 ab. nel 1936, è passata a 14.643 nel 1951 e successivamente a 18.717 al 15 ottobre 1961. La città nel periodo intercensuario 1936-51 ha avuto un incremento minore del comune, e nel 1951 contava 10.561 ab.
Il rafforzamento della struttura demografica del comune si deve soprattutto al movimento naturale della popolazione, che è sempre stato cospicuo. La natalità è infatti molto alta. Anche il movimento migratorio si è fatto negli ultimi anni piuttosto vivace: nel quinquennio 1954-58 esso si è risolto positivamente, con un'eccedenza media annua di 235 persone.
La popolazione attiva del comune costituisce il 53,5% di quella in età superiore ai 10 anni, di fronte al 44,3% del 1936. Le sue basi economiche si sono infatti arricchite, soprattutto nel campo industriale e commerciale. Le industrie raggruppano il 41,2% di tutta la popolazione attiva: primeggiano le tessili, con 2164 addetti. Notevole impulso ha avuto anche il commercio, mentre le attività agricole hanno visto contrarsi gli addetti da 1176 a 603.
La città, che sorge quasi tutta sulla sponda sinistra del T. Màllero, presso la sua confluenza nell'Adda, negli ultimi decennî si è sviluppata soprattutto in due settori: ad est del Màllero essa ha occupato una larga area posta tra Via Caimi, il torrente e la linea ferroviaria, mentre sull'opposta sponda i nuovi quartieri si sono andati disponendo intorno alla Piazza del Riposo, ed hanno come asse principale la strada per Colico.
Bibl.: Camera di commercio, industria e agricoltura, Sondrio in cifre, in Rassegna economica della provincia di Sondrio, Sondrio 1959.