sopradetto (sopra detto)
" Suddetto ", " sunnominato ". Ricorre solo nella Vita Nuova e nel Convivio. Per quanto riguarda la forma, si noti che nel caso della Vita Nuova sia la '21 sia il Barbi accolgono sopradetto, e il Moore sopradetto con la sola eccezione di XIX 3 (sopraddetto); nel Convivio, la '21 e Busnelli-Vandelli accolgono sopra detto, il Moore sopraddetto.
Il termine, di largo uso nella prosa dei trattati e delle narrazioni medievali, poiché ovviamente serviva a evitare la ripetizione di un nome menzionato precedentemente, è evitato da D. in poesia.
Non offre difficoltà d'interpretazione; può essere riferito sia a persone (Cv IV V 6 [il] sopra detto David), sia a concetti astratti (I III 10 le cagioni sopra dette, e XII 7; IV XXV 4 le passioni sopra dette), sia a cose concrete: per es. Firenze è chiamata la sopradetta cittade nelle sette occorrenze della Vita Nuova (quattro volte - VII 1, VIII 1, IX 1, XXX 1 - l'aggettivo è posto all'inizio di un nuovo capitolo della narrazione, e serve perciò come ripresa; cfr. ancora XIV 3, XIX 3 e XXII 3. Talvolta infine si riferisce a una parte precedente dell'opera, in cui un certo argomento sia stato già trattato: Cv IV XXVI 11 nel quinto libro sopra detto, e 13).
Altre Occorrenze: Cv I III 2, II IV 8 e 17, XIII 29 e 30, IV XVIII 2. V. anche SOPRA.