soprare
Il Porena, il Witte, il Casini, leggono, in Pd XXX 24, suprato (contratto per ‛ superato ') invece di soprato. Il Petrocchi considera " non inammissibile neanche la forma sobrato (ricordando sobranzare a Par. XX 97; XXIII 35) ". Ma sobrato sarebbe un provenzalismo poco in tono con il resto della terzina, che contiene termini di origine greca come tema e tragedo.
Per il significato di soprato, che è evidentemente parallelo al vinto del v. 22, non è necessario pensare, come qualche commentatore moderno, a un valore intensivo rispetto a " superare ": la preponderanza del tema rispetto alle facoltà dell'autore risulta già abbastanza chiara dal contesto della terzina e di quella seguente: Da questo passo vinto mi concedo / più che già mai da punto di suo tema / soprato fosse comico o tragedo: / ché, come sole in viso che più trema, / così lo rimembrar del dolce riso / la mente mia da me medesmo scema: " neuno poeta di commedia o di tragedia fu soperchiato dalla materia... come esso Autore " (Ottimo).