SOPRON (ted. Ödenburg; A. T., 59-60)
Importante città dell'Ungheria occidentale, posta a breve distanza dal confine austriaco (Burgenland), che circonda da tutti i lati il suo contado salvo che da oriente, a 212 m. s. m., in un luogo di passaggio obbligato, al sicuro dalle inondazioni, dove passa la strada che mette in comunicazione il bacino di Vienna con l'alta pianura ungherese, tra gli ultimi contrafforti delle Alpi da una parte e dall'altra i Monti della Leitha, ai piedi dei quali si trova lo specchio d'acqua del Lago Ferto. Abitata già dai Celti e dai Romani col nome di Scarbantia, divenne poi notevole fortezza; per il suo carattere prevalentemente barocco è talora detta "la Graz ungherese" e si vanta del nome di tiz itas fidelissima per aver risposto al plebiscito in favore dell'Ungheria. Essa è posta a semicerchio su colline ben coltivate a vigneti, ricche di depositi carboniferi e lignitiferi. La piazza principale è quella di Széchenyi (con la Chiesa palazzo del conte Széchenyi e il Casino), la quale cinge a S. la parte più antica; questa è poi limitata a E. e a N. da una larga strada (Várkerület) che ricalca le mura e nella quale si tiene il pittoresco mercato delle frutta. Nuovi quartieri sono sorti a S. delle due stazioni ferroviarie (linee per Györ e per Szombathely). Gli abitanti da 8500 nel 1678 e 11.318 nel 1777, sono aumentati a 16.729 nel 1850, 33.932 nel 1910 e 35.887 nel 1930; l'aumento dell'ultimo ventennio risulta piuttosto limitato a causa della separazione della città da una parte del suo contado passato all'Austria. La maggioranza della popolazione era un tempo di lingua tedesca, in rapporto con la colonizzazione di quelle zone deserte (gyepüelve) che nel passato erano reputate il migliore dei confini. Solo a partire dalla metà del sec. XIX l'elemento ungherese ha ripreso terreno, specie per influenza delle scuole e dell'immigrazione da paesi ungheresi; attualmente gli Ungheresi sono il 57% della popolazione e i Tedeschi il 41%; i Croati, che erano un migliaio nel 1900, sono ora 350. La popolazione è in prevalenza cattolica (65%, contro 28% di luterani e 5,2% d'israeliti). Il 48,4% degli abitanti vive dell'industria (dolciumi, tessuti, zuccherifici, fonderie, fabbriche di macchine agricole) e del commercio, il 14,8% dei prodotti del suolo, il 5,5% sono minatori, il 12,6% impiegati o persone dedite alle professioni liberali. L'istruzione è molto diffusa; la città possiede tra l'altro una scuola mineraria e la facoltà evangelico-teologica dell'università di Cinquechiese.
Bibl.: E. Winkler, Sopron emberföldrajzi leirása, in Föld és Ember, V (1925), pp. 1-17; G. Tirring, Sopron népességének fejlödése és összetétele, in Magyar statiszitikai szemle, IX (1931), pp. 407-53.