sordita
sordità [Der. del lat. surditas -atis, da surdus "sordo"] [FME] [ACS] Diminuzione della funzione uditiva, unilaterale o bilaterale, congenita o acquisita, distinta in base all'entità della menomazione in lieve, media, medio-grave, grave e gravissima; a seconda della sede della lesione (malformativa, infiammatoria, tossica, traumatica, neoplastica, ecc.) che ne è causa, in s. dell'orecchio esterno, del-l'orecchio medio, dell'orecchio interno, del nervo acustico, delle vie nervose; con criterio fisiopatologico, in s. di trasmissione da lesioni dell'orecchio esterno e dell'orecchio medio, in s. neurosensoriale (in passato definita di percezione) da lesioni dell'orecchio interno o del nervo acustico o delle vie acustiche nervose centrali anche di natura traumatica (s. da rumore), e in s. miste determinate da cause che agiscono contemporaneamente sui meccanismi di trasmissione e neurosensoriali. ◆ [FME] S. professionale: quella derivante dall'operare in ambienti rumorosi, caratterizzato dalla lunghissima esposizione a rumori dannosi e dalla relativa uniformità di questi ultimi.