SORIANO Calabro (A. T., 27-28-29)
Paese e comune calabrese della provincia di Catanzaro, sul versante O. delle Serre e nell'alto bacino del fiume Mesima. Il paese, piccolo centro agricolo già nell'età normanna, dovette il suo incremento all'ordine domenicano che nel 1510 vi fondò un convento divenuto presto famoso anche fuori d'Italia. Vi passò Carlo V nel 1534 e vi soggiornarono Tommaso Campanella e il cardinale Odescalchi (1678-79), divenuto poi Innocenzo XI. Nel 1652 i domenicani ottennero l'investitura feudale di Soriano, con titolo comitale, succedendo ai Caraffa duchi di Nocera, e nel 1655 iniziarono, accanto al convento, su disegni del padre Bonaventura Presti, la costruzione di una grande e ricca chiesa, della quale, distrutta nel terremoto del 1783, rimane solo la parte inferiore della facciata barocca. Il convento, iniziato nel 1530, distrutto dal terremoto del 1659, rifatto e poi ridistrutto nel 1783, ricostruito in forme modeste nel sec. XIX, fu assai danneggiato da un incendio del 24 maggio 1917, che distrusse cimelî e opere d'arte superstiti. Si salvò una tela, detta acheropita e assai venerata, con l'effigie del santo, ora conservata nella chiesa annessa di S. Domenico; è attribuita a scuola napoletana del principio del sec. XVI o della fine del XV. Soriano ebbe officine famose di figulini e ceramisti e conserva qualche resto della tradizione. È importante centro agricolo (olî, vini, bozzoli) e di transito (comunicazioni automobilistiche fra Ionio e Tirreno per Serra S. Bruno).
La popolazione (2971 ab. nel 1871, 3172 nel 1901, 3547 nel 1921, 3802 nel 1931) è tutta accentrata, per la malaricità di gran parte del territorio.
Bibl.: D. Taccone Gallucci, Memorie storiche del santuario di S. Domenico di Soriano, Napoli 1886.