sorrentinata
s. f. (iron.) Trovata tipica del regista Paolo Sorrentino.
• La serie [«The young Pope»] si apre con una «sorrentinata», un sogno sospeso al ralenty in cui il Papa parla alla folla predicando amore e libertà, ma cominciando a sragionare su aborto, matrimoni gay, anticoncezionali, eutanasia. Un furbo coup de theatre. Il giovane Papa, eletto a sorpresa a discapito del suo mentore, il tradizionalista cardinale Spencer, si sveglia e comincia a mostrarsi quello che è: una contraddizione vivente. Impone rapporti formali ai collaboratori e fuma in continuazione, prega Dio ma odia la diplomazia a rischio di traumatizzare i fedeli. (Angela Calvini, Avvenire, 4 settembre 2016, p. 24, Agorà) • Per [Paolo] Sorrentino è evidente che quello che vuole perimetrare è la «grande bruttezza» che popola il paesaggio interiore di uomini e donne in cui il dolore ha scavato cisterne d’indifferenza e bisogni d’amore che neppure la perversione del potere o del sesso sa più colmare. La grande bruttezza della solitudine ha un punto estremo e rivelatore nella orfananza ‒ che è il destino di chi ha genitori benedetti da Dio. E poi si rifrange a cascata nelle solitudini, lette dentro le «sorrentinate» (che nel «papa giovane» non mancano avendo a disposizione l’immaginario dei palazzi e dei giardini vaticani). (Alberto Melloni, Repubblica, 20 ottobre 2016, p. 36, Spettacoli).
- Derivato dal nome proprio (Paolo) Sorrentino con l’aggiunta del suffisso -ata1.