SOSIBIO (Σωσίβιος, Sosibius)
Scultore ateniese del sec. I a. C. noto unicamente per un vaso decorativo in marmo pentelico, con figure e ornati in rilievo, trovato a Roma o nei dintorni, e passato al Louvre con la raccolta Borghese.
È un cratere d'un tipo già usato nella toreutica e nella ceramica, specialmente italiota, fino dal sec. IV a. C. Sul corpo è figurata Artemide, che, traendo per le zampe una cerbiatta, s'accosta a un'ara; di fronte a lei è Ermete. La dea è accompagnata da una citarista e da un satiro, dietro il nume tre menadi danzanti, e un coribante. La firma dell'artista è incisa sullo zoccolo dell'altare. Il soggetto può spiegarsi in rapporto alla religione dionisiaca. Il lavoro appartiene a una serie numerosa di arte alquanto industrializzata, e non è uno dei più fini: belle le proporzioni del vaso ed eleganti gli ornamenti delle modanature, mediocre lo stile della parte figurata, la quale non è che un centone di motivi preesistenti. S. appartiene alla scuola "neoattica" che ebbe specialmente lavoro per la clientela romana. La tipologia dei pezzi decorativi, affini al cratere del Louvre, deve risalire oltre il 100 a. C.
Bibl.: E. Loewy, Inschriften griechischer Bildhauer, Lipsia 1885, n. 340; Friedrichs-Wolters, Bausteine, Berlino 1885, n. 2114; H. Brunn, Gesch. d. griech. Künstler, 2ª ed., Stoccarda 1889, I, pp. 393, 398; F. Hauser, Die neuattischen Reliefs, ivi 1889, pag. 7; M. Collignon, Histoire de la sculpture grecque, II, Parigi 1897, p. 647; A. Metlin e L. Poinssot, Cratères et candélabres de marbre trouvés en mer près de Mahdia, ivi 1930, p. 54.