SOSIBIOS (Σωσίβιος)
Scultore ateniese della corrente neoattica, attivo nel I sec. a. C. (v. neoatticismo). È noto per aver firmato un grande cratere di marmo pentelico, trovato a Roma e passato al Louvre con la Collezione Borghese.
Il vaso, con manici a volute desinenti in teste di cigno, si ispira ad una forma metallica creata attorno al 400 a. C., ma conosciuta soprattutto attraverso le imitazioni della ceramica attica ed àpula del IV secolo. Il corpo del cratere è decorato con un rilievo di soggetto mitologico: Artemide, seguita da una citareda e da un satiro che suona il flauto si accosta ad un'ara con una cerbiatta; di fronte sta Hermes con mènadi ed un danzatore armato. Singolare è l'accostamento dei personaggi e la varietà dei modelli: le mènadi si ispirano a quelle di Kallimachos, l'Hermes a quello della base arcaizzante con quattro divinità dall'Acropoli, la citareda infine ad una creazione presumibilmente del IV sec. a. C. (Fuchs). Il carattere composito dell'opera di S., eccezionale pur nell'eclettismo della corrente neoattica, e la durezza del disegno, particolarmente avvertibile negli ornamenti vegetali sul collo del vaso, fanno pensare che si tratti di uno dei primi tentativi di ripresa della produzione neoattica, dopo la crisi del saccheggio sillano (86 a. C.).
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., n. 340; H. Brunn, Geschichte der Griech. Künstler, I, Stoccarda 1889, pp. 393, 398; F. Hauser, Die Neuattischen Reliefs, Stoccarda 1889, p. 7, n. i; E. Schmidt, Archaistische Kunst in Griechenland und Rom, 1922, p. 3, n. 18; Brunn-Bruckmann, Denkmäler, tav. 60; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, III A, 1929, c. 1152 s., s. v., n. 77; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXI, 1937, p. 301; G. E. Rizzo, Thiasos, Roma 1934, fig. 4 d; G. M. A. Richter, Three Critical Periods in Greek Sculpture, Oxford 1951, p. 51; W. Fuchs, Die Vorbilder der Neuattischen Reliefs, in Jahrbuch, XX Ergänzungsh., Berlino 1959, pp. i, 3, n. 50, 172. Per il rilievo arcaizzante con quattro divinità dall'Acropoli: G. Dickins, Catal. of the Acropolis Museum, I, Cambridge 1912, p. 141; E. Schmidt, op. cit., p. 18 ss., tav. 8; G. Becatti, in Critica d'Arte, VI, 1941, p. 40 ss.; W. Fuchs, op. cit., p. 45 ss., tav. 8.