SOSIKLES (Σωσικλῆς)
Figlio di Sosikles, ateniese, scultore della fine del II sec. d. C.
È noto soprattutto per aver firmato la copia dell'Amazzone attribuita a Kresilas, che si conserva al Museo Capitolino (v. vol. i, fig. 441). Di un'altra statua firmata da S. si erano trovati frammenti delle gambe ed il plinto di base a Tuscolo, poi andati dispersi (E. Löwy, I. G. B., p. 201): si sa che la scultura rappresentava una figura maschile. Il patronimico e l'etnico di S. si ricavano infine da una statua del teatro romano di Butrinto, ora a Napoli, dove è segnata la firma più completa dell'artista. Rappresenta un personaggio loricato con il mantello tratto sulla spalla e sul braccio sinistro; il tronco, le gambe e le pieghe del panneggio sono di una rigidezza che ricorda immediatamente la pesante impostazione dell'Amazzone Capitolina. A S. si potrebbe attribuire anche l'altra statua con corazza simile e quasi gemella del teatro di Butrinto; entrambe sono datate tra la fine del II e l'inizio del III sec. d. C. (Toynbee): l'Amazzone potrebbe essere leggermente anteriore. Il nome S. ricorre nella famiglia di scultori del Sunio da cui veniva Sosibios (v.), ed è possibile che il nostro sia un lontano epigono di quella scuola neoattica; la sua bottega era forse ad Atene.
Bibl.: E. Löwy, I. G. B., n. 204; H. Brunn, Gesch. Griech. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 612; H. S. Jones, Catalogue of Sculptures in the Museo Capitolino, Oxford 1912, p. 296, tav. 72; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, III A, 1929, c. 1159; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXI, 1937, p. 301; Ch. Picard, Manuel, II, 1939, pp. 302 s., 518 ss., 606, n. i; G. Lippold, Handb., III, i, 1950, p. 171, tav. 61, i; G. M. A. Richter, Three Critical Periods in Greek Sculpture, Oxford 1951, p. 54; J. M. C. Toynbee, Some Notes on Artists in the Roman World, Bruxelles 1951, p. 25; l'iscrizione di Butrinto in Rendiconti della Pontificia Accademia di Archeologia, XII, 1935, p. 89, (v. anche amazzoni; butrinto).