sospingere (sospignere)
Significa " spingere ", e ricorre in senso sia proprio che figurato, sempre al passato (anche participio), con l'unica eccezione di If IV 22. In senso proprio, in Pg V 125 Lo corpo mio... / trovò l'Archian rubesto; e quel sospinse / ne l'Arno, e in If XXIV 32 noi a pena, ei [Virgilio] lieve e io sospinto, / potavam sù montar di chiappa in chiappa. Nella '21 si legge sospinti anche in Pg XII 126; ma il Petrocchi vi restaura la lezione sù pinti. Valore proprio pure in If VIII 41 [Filippo Argenti] distese al legno ambo le mani; / per che 'l maestro accorto lo sospinse, dove però s. significa più esattamente " respingere " (Cesari).
Quando il soggetto non è una persona, il verbo, pur mantenendo il suo valore proprio, si trova in contesti metaforici, e si arricchisce di altre connotazioni: suggerisce idea di fretta, in If IV 22 Andiam, ché la via lunga ne sospigne, " ci sprona a non perder tempo " (Scartazzini-Vandelli; già Benvenuto chiosava l'andiam con " vadamus, ne perdamus tempus "), " ci sollecita " (Casini-Barbi); nelle parole di Francesca - Per più fiate li occhi ci sospinse / quella lettura (V 130) - tutto il sintagma vale " c'indusse " a guardarci l'un l'altro.
Si aggiungano due luoghi del Paradiso: l'uno riferito a D. stesso, che d'un modo sospinto - cioè " parimenti incalzato " - da due dubbi, finisce col non manifestarne nessuno (IV 8); l'altro alla benedetta immagine dell'aquila del cielo di Giove, che l'ali / movea sospinte da tanti consigli (XIX 96), " sollecitate " dalle volontà unanimi degli spiriti di cui era formata.