sostenibilita architettonica e urbanistica
sostenibilità architettònica e urbanìstica. – In architettura e urbanistica il termine sostenibilità designa tutto ciò che è in grado di limitare l’impatto dell’edificato sull’ambiente; è quindi uno dei grandi temi della contemporaneità. Con riferimenti alla baubiologie (bioedilizia), nata negli anni Settanta del Novecento in Germania includendo principi ecologici e concetti ideologici di sviluppo sostenibile, la sostenibilità ha allargato i termini del progetto alla sfera culturale. Da qui la nascita di nuove categorie di edifici: eco-building, edifici intelligenti e sensibili, green architecture, bio-architetture che, attraverso un’attenta progettazione degli spazi interni e di involucri avanzati e innovativi – e curando l'efficienza, il risparmio e la capacità di auto-produzione energetica – hanno dato vita a una nuova estetica della sostenibilità. Tecnologia, sviluppo, pianificazione, estetica, economia sono perciò, seppure in ambiti differenti, tutti aspetti che concorrono alla cultura e pratica della sostenibilità. Tenendo conto che, secondo le stime, circa il 50% dei consumi energetici mondiali è assorbito dall’edificato, la nuova rotta segnata dalla sostenibilità architettonica e urbanistica dovrebbe portare, entro il 2020, al raggiungimento del cosiddetto NZEB (net-zero energy building). A tale scopo la direttiva 2010/31/CE, impone che tutti gli edifici di nuova costruzione nei paesi dell’Unione Europea siano obbligatoriamente 'a energia quasi zero', anticipando la scadenza al 2018 nel caso di edifici pubblici. Facciate a strati multipli, atri e corti meccanicamente o naturalmente ventilati, soluzioni ad alta o bassa tecnologia, cellule fotovoltaiche, schermi solari, vetrate interattive, muri polivalenti, mulini a vento, serre bioclimatiche o tetti giardino, sistemi di recupero calore e di riciclo delle acque, sono il nuovo lessico di una progettualità sostenibile. A moderare le caratteristiche e la gestione di una siffatta architettura subentra l’elettronica, la bio e nanotecnologia e una fitta gamma di dispositivi computerizzati fatta di processori, memorie, sistemi di controllo e reti connettive che, a partire dagli ultimi decenni del 20° sec., hanno aperto la strada a nuove discipline come l’urbotica e la domotica. Una conferma di come le nuove tecnologie rinnovabili, applicate all’architettura, possano diventare motori di sviluppo economico, si può trovare nel rapporto pubblicato nel 2012 da Pike research, specializzata nelle analisi di mercato globale sulle tecnologie verdi, che comparando i dati dell’intero panorama normativo e legislativo a livello mondiale stima che, per i prossimi due decenni, il fatturato degli edifici a energia zero sia pari a 690 miliardi di dollari entro il 2020 e superiore ai 1300 miliardi entro il 2035. Con l’obiettivo di promuovere l’adozione di politiche, metodi e strumenti per la diffusione dei principi della sostenibilità sono proliferati protocolli di progettazione e certificazione degli edifici. Il metodo inglese BREEAM (BRE environmental assessment method) è il primo strumento commerciale a cui far riferimento nella valutazione della qualità ambientale, nonché punto di riferimento per tutti i metodi successivi. Negli Stati Uniti è stato sviluppato il sistema LEED (Leadership in energy & environmental design), promosso dall’US green building council, mentre di ultima generazione è il GBTool (Green Building Tool), promosso dal GBC (Green building challenge), una rete internazionale di istituti ed enti di ricerca pubblici e privati appartenenti a 25 diverse nazioni tra cui l’Italia (entrata nel 2000). La principale differenza di questo sistema rispetto a quelli di prima generazione è di non dipendere da specifiche caratteristiche della regione geografica di origine. Lo sforzo del GBC punta al raggiungimento di uno standard di certificazione quanto più possibile condiviso, che porti alla diffusione del sistema consentendo, allo stesso tempo, la generalizzazione di standard costruttivi a basso impatto ambientale. Anche in Italia, con l’impegno di molte amministrazioni locali, si stanno diffondendo iniziative pilota sulle eco-certificazioni degli edifici che potrebbero dare forte impulso al mercato dell’edilizia sostenibile, consolidando un settore ancora di nicchia. Il protocollo Itaca (Istituto per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la contabilità ambientale), siglato il 27 marzo 2012, prevede un sistema nazionale di accreditamento e certificazione a sostegno delle politiche regionali per la sostenibilità ambientale delle costruzioni. Nonostante l’indubbia efficacia e utilità degli strumenti di valutazione di sostenibilità ambientale degli edifici, dal momento che una tale attività di gestione segue metodologie e requisiti in continua evoluzione e che la complessità dell’utilizzo di siffatti software si riflette anche negli elevati costi di realizzazione, la prima importante sfida raccolta dal 21° sec. è stata far diventare il tema della sostenibilità un punto importante della governance urbana.