sostituibilita
sostituibilità Possibilità di consumare un’unità di un bene in luogo di un’altra. La s. viene indicata anche come ‘surrogabilità’ o ‘succedaneità’.
Si parla di perfetta s. quando due beni sono in grado di soddisfare il medesimo bisogno senza con ciò variare il livello di utilità: se due beni sono considerati perfetti sostituti dal consumatore (per es., due monitor di marche diverse), la soddisfazione che egli ne trae è indipendente da quale bene sia consumato. La perfetta s. implica che il saggio marginale di sostituzione (➔ saggio) sia costante, e che quindi la curva di indifferenza (➔ curva) sia una retta. Se invece i due beni non sono ritenuti equivalenti dal consumatore, essi sono sostituti imperfetti; in questo caso, il saggio marginale di sostituzione lungo la curva di indifferenza è variabile.
In contrapposizione, la complementarità (➔) implica invece che la soddisfazione del consumatore sia legata al consumo di entrambi i beni. I possibili gradi di s. e complementarità tra beni influenzano il livello di reattività della domanda di uno di essi a variazioni dei prezzi degli altri. Si dice così che due beni sono sostituti lordi se all’aumentare del prezzo di uno cresce la domanda dell’altro; sono complementi lordi se l’incremento del prezzo di un bene riduce la domanda dell’altro. Se in queste definizioni si mantiene invariato il livello di utilità quando muta il prezzo di un bene, si parla di sostituti e complementi netti.
Il concetto di s. è importante anche nella teoria della produzione, perché gioca un ruolo notevole nell’allocazione delle risorse (➔ allocazione). Nella produzione, il grado di s. si riferisce al modo in cui le imprese reagiscono a variazioni dei prezzi relativi, modificando il livello di utilizzo degli input. Il grado di s. nella produzione è misurato dall’elasticità di sostituzione (➔ elasticità; CES).