SOTADE (Σωτάδης, Sotădes)
Fabbricante di ceramiche dipinte in Atene, intorno al 460 a. C. Si conoscono sei esemplari con la sua firma; due sole iscrizioni ci sono pervenute intere. La tecnica di questa officina è tra le più raffinate: sembra che S. cercasse di prevalere sui concorrenti presentando alla clientela tipi singolarissimi, tanto per le forme quanto per la decorazione. Il lavoro più notevole, sotto questo punto di vista, è la tazza umbilicata del Museo di Boston, di provenienza ateniese, che ha sull'esterno scanalature colorate in nero, rosso e bianco, e bianco all'interno del labbro e dell'umbone; su questo è applicata una cicala modellata a parte. Due kylikes del British Museum hanno pitture policrome su fondo bianco, che sono tra le cose più originali e delicate della ceramografia greca: una rappresenta il mito di Polieido e Glauco, nell'altra, assai frammentaria, si vede una fanciulla che sta cogliendo i frutti di un melo. Alla mano del medesimo artista, che lavorava per S., si sono potuti attribuire altri dieci dipinti vascolari: uno solo reca il marchio di fabbrica. Sono su piccoli vasi di forme rare, in prevalenza bicchieri foggiati plasticamente: sfinge, pigmeo che combatte la gru, coccodrillo che addenta un negro, astragalo.
Cinque altri esemplari furono riconosciuti di stile affine, ma sono probabilmente lavori di scuola.
Bibl.: E. Buschor, Das Krokodil de S. in Münchener Jahrbücher für bild. Kunst, 1919, p. i segg.; J. C. Hoppin, Handbook of Attic redfigured vases, Cambridge 1919, II, p. 427 segg.; E. Pfuhl, Malerei u. Zeichnung d. Griechen, Monaco 1923, II, p. 545 segg.; J. D. Beazley, Attische Vasenmaler, Tubinga 1925, p. 317 segg.; P. Ducati, Storia della ceramica greca, Firenze 1923.