sottilmente
L'avverbio, presente in prevalenza nella prosa della Vita Nuova e del Convivio (sedici volte, contro due della Commedia), è adoperato sempre con valore metaforico, secondo gli usi specificati per l'aggettivo ‛ sottile ' (v.).
Con riguardo a operazioni intellettuali, nel senso di " acutamente ", " con finezza di raziocinio ": Vn XLI 9 Potrebbesi [il sonetto] più sottilmente ancora dividere, e più sottilmente fare intendere; Cv III XIII 1 nel principio de le laude di costei, sottilmente si dice essa essere de la divina sustanza; IV II 13 la sentenza de le parole, che sottilmente argomentando e disputando procedono; XV 15 pare loro sottilissimamente argomentare, e non si muovono da neuno principio (dove il superlativo si colora di una particolare sfumatura polemica). Spesso l'avverbio è associato a verbi come ‛ guardare ', ‛ considerare ', ‛ pensare ', ecc., dando luogo a formule caratteristiche del discorso dimostrativo: Vn XXXIII 2 avvegna che paia l'una e l'altra per una persona detta, a chi non guarda sottilmente; ma chi sottilmente le mira vede bene che diverse persone parlano; Cv II VIII 13 se bene si pensa sottilmente; XIII 18 chi ben considera sottilmente; IV I 7 sì come veder puote chi mira... sottilmente; If XXXI 53 chi guarda sottilmente. Vedi ancora Vn XXIV 5, XXIX 3, Cv II XIV 2, III II 3, IV VI 13, Pd VII 89; cfr. ancheQuaestio 18 subtiliter inspicienti satin manifestum est.
Anche al di fuori di operazioni propriamente intellettuali, per qualificare in genere ciò che si compie con ingegnosità e fine artificio: Cv III VIII 1 come sottilmente armoniato conviene esser lo corpo suo (dell'uomo), 6 in qualunque parte l'anima più adopera del suo officio... a quella più fissamente intende ad adornare, e più sottilmente quivi adopera, e 7 ne la faccia de l'uomo... tanto sottilmente intende (sott. ad adornare).