sottrarre
Un'unica occorrenza: If XXVI 91 Circe... sottrasse / me [Ulisse] più d'un anno... I chiosatori antichi, e molti dei moderni, interpretano il verbo indifferentemente come " trattenere ", " nascondere ", " distogliere ", o come comprensivo di tutti questi valori, cioè nel senso oggi vulgato, corrispondente all'uso proprio di subtrahere. Per esempio il Vellutello: " attrasse e ritenne me... ‛ sottrarre ', propriamente, è ‛ di nascosto tirar a sé ' "; e il Pietrobono: " tolse me a me stesso, e mi fece dimentico di me medesimo ". Circe avrebbe ‛ sottratto ' Ulisse nel senso che " il tempo che passò presso Circe fu del tutto perduto per la sua attività " (Porena), o, meglio, per il suo ritorno in patria.
Ma già nel Dizionario Tommaseo-Bellini (sub v., 6) si citano esempi di s. nel senso di " allettare ", " tirare altrui al suo volere con inganno " (cfr. Cron. Morell., Vite di s. Girol. e s. Franc., Giovanni Villani, ecc.).
Più recentemente questi esempi sono stati integrati da F. Ageno (" Studi d. " XXXIV [1957] 205 ss.) con altri riscontri: Pier della Vigna, Bestiario Eugubino del sec. XIV, Iacopone, ecc. Non bisogna inoltre dimenticare che il sostantivo sottratto, che compare in Cv IV XXVII 5 in compagnia di ‛ inganno ', vale " allettamento ", " lusinga ".
Interpretare s. come " allettare ", " sedurre ", è dunque " preferibile, e più in tono con la moralità della vicenda (Ulisse vince gli allettamenti del piacere) " (Mattalia). si veda pure il passo di Pg XIX 19-24 in cui la dolce serena (v. 19), simbolo dell'incontinenza, che ‛ dismaga ' i marinai (v. 20) e che ‛ volse ' Ulisse del suo cammin vago (ma alcuni codici leggono trasse, v. 22) potrebb'essere Circe stessa. V. Anche SOTTRATTO.