source and sink
Modello teorico usato in ecologia. Ogni sistema biologico, essendo un sistema aperto, presenta input e output di risorse (organismi, materia, energia, informazioni e così via). Essi provengono da sorgenti (sources) e riforniscono il sistema in oggetto che può presentare anche delle resistenze all’input; poi il sistema espelle parte dei flussi verso uno o più scarichi (sinks). Tali flussi seguono una delle principali leggi dell’ecologia: non troppo, non poco, ma giusto quanto basta. Così, in un contesto di elementi che formano un paesaggio (scientificamente definito come sistema biologico complesso) si verificano, inevitabilmente, degli accumuli e delle perdite di risorse e/o componenti negli elementi stessi (tessere, corridoi, ecotopi), a causa di diversi processi e/o di disturbi. Alcuni elementi, quindi, vengono caratterizzati rispettivamente come sorgenti di risorse, altri come scarichi. La distribuzione spaziale e temporale e le correlazioni di elementi paesistici arricchiti o disperdenti può caratterizzare un’unità di paesaggio in modo assai importante. Se da un lato rinveniamo popolazioni che sono fonte continua di emigranti, per es., dall’altro lato dobbiamo trovare popolazioni che ricevono questo surplus di individui. Su questo si è basata la teoria source-sink di Ronald Pulliam, in cui l’andamento delle popolazioni viene posto in relazione con la qualità dell’habitat. Di conseguenza, si possono distinguere habitat source, in grado di esportare individui, e habitat sink dove la mortalità è superiore alle nascite. Analogamente in un paesaggio, sia esso naturale o più o meno antropizzato, possiamo trovare delle macchie vegetate (tessere relitte boscate in un paesaggio agricolo o parchi urbani ben strutturati in un paesaggio urbano) con funzione di source rispetto a caratteristiche legate alla vegetazione (semi, porzioni vegetative, pollini ma anche biopotenzialità territoriale) e delle macchie con funzione di sink (gli incolti o i terreni abbandonati in un paesaggio agricolo o i quartieri costruiti, piazze e strade in un paesaggio urbano). Prima conseguenza di quanto affermato è l’importanza determinante che hanno, per ogni sistema biologico, il suo contesto e le relazioni di contesto: da qui l’importanza, qualunque sia il livello gerarchico di indagine, di non considerare il contesto come un tutto omogeneo e adimensionale ma di indagarlo nella sua composizione strutturale, nelle sue caratteristiche e nelle sue gerarchie spazio-temporali. Si ricordi, per es., che la matrice territoriale di un paesaggio può interagire attivamente nel rendere inefficace una rete ecologica o un sistema di complementazione o supplementazione: per questo è utile elaborare delle carte di resistenza paesistica di un paesaggio.