SOUTHWELL
Centro dell'Inghilterra centrale, nel Nottinghamshire.La cattedrale di S. è una collegiata, fondata in epoca prenormanna, che esercitò in epoca medievale le funzioni di cattedrale per la parte meridionale dell'arcidiocesi di York e fu essa stessa innalzata al rango di cattedrale nel 1884. La data di fondazione può essere ipotizzata da un documento regio del 956 ca. che donava all'arcivescovo Oskytel di York del terreno a S., presumibilmente per costruirvi una chiesa (Stenton, 1967). Una chiesa esisteva fin dal 1014, quando essa venne descritta come luogo di sepoltura di una santa sassone, forse s. Edburga (Beaumont, 1956, p. 6).L'edificio attuale si trova a O del sito su cui sorgeva una villa romana. Non è stato identificato alcun edificio anteriore alla conquista normanna, ma nei pressi del muro occidentale del transetto si conserva parte di un pavimento in opus tessellatum, che può aver fatto parte della chiesa sassone (Dimock, 1853); poteva trattarsi della chiesa cui l'arcivescovo Cynesige offrì due campane tra il 1050 e il 1060 (Stenton, 1967, p. 16). L'edificio romanico fu iniziato dall'arcivescovo Tommaso II tra il 1109 e il 1114 (Dimock, 1869, p. 43). La terminazione orientale venne demolita nel sec. 13°, ma si conserva abbastanza dell'alzato adiacente al pilastro dell'incrocio per stabilire che le sue forme corrispondevano a quelle del corpo longitudinale romanico, sebbene le proporzioni delle arcate e della galleria fossero diverse. La ricostruzione dell'alzato permette di ipotizzare un coro a due campate (Coffman, 1998). Gli scavi al di sotto del pavimento del coro nel sec. 19° hanno rivelato che le navatelle del coro terminavano in absidi semicircolari, ma la chiusura orientale era quadrata con torrette angolari scarsamente aggettanti (Dimock, 1853, p. 271; Harvey, 1889). L'area principale del coro sembra dovesse avere un tetto a vista, ma le navatelle erano coperte con volte in pietra, probabilmente costolonate (Coffman, 1994).Dell'edificio romanico si conservano il transetto, la torre d'incrocio, la navata e la fronte occidentale con le torri di facciata gemelle. Il transetto, privo di navatelle, presentava cappelle sulle pareti orientali. Quella a N è stata sostituita da una cappella a due piani costruita alla fine della campagna di costruzione del coro, alla metà del sec. 13° (Alexander, 1998). Il transetto ha un alzato a tre livelli con un triforio percorribile, sostenuto da gallerie sui muri nord e sud, che comunica con la navata, dove si ripete il motivo delle finestre circolari del cleristorio del transetto. Gli archi del matroneo della navata sono delle ampie aperture a una sola luce ornate da una doppia modanatura a billettes. Le mensole sporgenti dai capitelli a sostegno di un ordine interno di archi e un ulteriore semplice blocco di pietra al centro dell'intradosso dell'arco testimoniano un cambio del progetto originario, che può essere ricostruito per analogia con l'insieme costituito dal sistema di sostegni del matroneo e dal doppio arco dell'abbazia di Romsey. I capitelli dei pilastri cilindrici della navata mostrano una ricca varietà di ornamentazione basata sulla baccellatura, mentre la decorazione figurata è presente soltanto sui capitelli dell'incrocio, forse per enfatizzare l'ingresso al coro, la cui iconografia è basata sul tema dell'Eucaristia e della processione (Kelly, 1998). Una cuspide scolpita nello stile di Urnes, a essi collegata e databile allo stesso periodo dei capitelli (1120 ca.), si trova attualmente non più nella sua posizione originaria, ma al di sopra del portale nel transetto settentrionale (English Romanesque Art, 1984, p. 165).Le navatelle sono coperte da volte a crociera costolonate su mensole, mentre la navata centrale non era coperta a volta. Le navatelle terminano ciascuna in una torre che occupa l'ultima campata occidentale. Il portale centrale è decorato con un motivo a chevron e la porta settentrionale verso la città è di eguale ampiezza e ricchezza. Essa è inserita in un coevo portico a due piani con un'arcata cieca intrecciata che fiancheggia la porta. Il tetto della navata venne ricostruito negli anni ottanta del sec. 19° da Ewan Christian e le guglie delle torri occidentali furono edificate nella stessa epoca. Tutte le coperture alte della chiesa sono state distrutte da un incendio nel 1711 (Thompson, 1911).Il nuovo coro, gotico, costruito negli anni trenta del sec. 13°, è formato da una zona centrale di sei campate con navatelle laterali provviste di cappelle aperte verso E e un presbiterio di due campate privo di navatelle che termina con un muro orientale ad altezza intera. Esso è databile sulla base di un'indulgenza del 1233 (Engel, 1998). Il coro presenta l'altezza del precedente e venne costruito con un alzato a due piani nel quale cleristorio e triforio sono riuniti al di sotto di una coppia di archi sul modello dell'abbaziale (od. parrocchiale) di Pershore (Engel, 1998). L'alzato superiore continua ininterrotto fino al presbiterio. Le navatelle e l'ambiente principale sono coperti da volte a crociera costolonate. La volta della navata centrale del coro è quadripartita, mentre le navatelle sono pentapartite, con un ulteriore costolone che nasce al centro delle coppie di finestre delle navatelle, e sono derivate dalle volte delle navatelle della cattedrale di Lincoln, del tardo 12° secolo.Tra il 1320 e il 1340 ca. venne costruito un tramezzo in pietra all'ingresso del coro, il quale ne sostituì uno del 13° secolo. Esso è collegato a un gruppo di opere monumentali delle Midlands orientali, come il retablo e la tomba di Eleanor Percy (m. nel 1340 ca.) nella cattedrale di Beverley (Pevsner, Williamson, 1951, p. 326).La sala capitolare ottagonale era in costruzione nell'ultimo decennio del sec. 13° a N del coro e vi si accedeva tramite un vestibolo dalla navatella del coro settentrionale. L'edificio ha volte in pietra costolonate senza supporto centrale ed è simile alla sala capitolare della cattedrale di York, dove la volta è in legno, e alla perduta sala capitolare dell'abbazia di Evesham nel Worcestershire, entrambe dell'ultimo quarto del 13° secolo. La sala capitolare e il vestibolo della cattedrale di S. sono decorati con un naturalistico fogliame scolpito con grande delicatezza, che si estende sui capitelli e sui coronamenti a gâbles degli scranni (Pevsner, 1945).
Bibl.: J.F. Dimock, Architectural History of the Church of the Blessed Mary the Virgin of Southwell, JBAA 8, 1853, pp. 265-303; id., Architectural History of Southwell Minster, Associated Architectural Societies Reports and Papers 10, 1869, pp. 39-56; G.T. Harvey, Foundations of the Norman Choir of Southwell Minster, ivi, 20, 1889, pp. 55-56; A.H. Thompson, The Cathedral Church of the Blessed Virgin Mary. Southwell, Transactions of the Thoroton Society 15, 1911, pp. 15-62; N. Pevsner, The Leaves of Southwell, London 1945; N. Pevsner, E. Williamson, Nottinghamshire (The Buildings of England, BE 2), Harmondsworth 1951 (rist. 1979); R.M. Beaumont, The Chapter of Southwell Minster, Dorchester 1956 (rist. 1974); F. Stenton, The Founding of Southwell Minster, Transactions of the Thoroton Society 71, 1967, pp. 13-17; English Romanesque Art. 1066-1200, cat., London 1984; The Notthingham Area, "Proceedings of the 135th Summer Meeting of Royal Archaeological Institute, Nottingham 1989", AJ. Suppl. 146, 1989, p. 22; P. Coffman, The Romanesque Rib-Vaults of Southwell Minster, Transactions of the Thoroton Society 98, 1994, pp. 38-48; Southwell and Nottinghamshire: Medieval Art, Architecture and Industry, "XX British Archaeological Association Conference Transactions, Loughborough 1995", I, a cura di J.S. Alexander, Leeds 1998; P. Coffman, The Romanesque East End of Southwell Minster, ivi, pp. 1-12; F. Kelly, The Romanesque Crossing Capitals of Southwell Minster, ivi, pp. 13-23; U. Engel, Two-Storied Elevations: the Choir of Southwell Minster and the West Country, ivi, pp. 32-43; J.S. Alexander, Southwell Minster Choir: the Evidence of the Masons' Marks, ivi, pp. 44-59.