SPADA de' Medici, Lavinio
Letterato, poeta, uomo politico e mineralogista, nato a Macerata il 12 agosto 1801, morto a Firenze il 24 dicembre 1863. Autore, in gioventù, di versi lodati dal Monti e dal Perticari, col quale ultimo fu in grande dimestichezza, si ascrisse in Roma all'Accademia ecclesiastica e, uscitone prelato, senza aver preso però gli ordini sacri, fu avviato alla carriera di governo, dapprima a Ravenna, dove resse la legazione durante la lunga assenza del cardinale Rivarola, poi a Spoleto come delegato, e infine a Roma dove, dopo aver coperto altre cariche, divenne prefetto delle armi sotto Gregorio XVI e tenne l'ufficio col titolo di presidente delle armi nel ministero costituito da Pio IX nel 1847. Ritiratosi in seguito a vita privata si dedicò negli ultimi anni di vita a studî di botanica.
L'amore per le scienze fu ispirato allo S., da Humphrey Davy che fu suo ospite per qualche tempo a Ravenna. In vent'anni circa mise insieme una collezione preziosa di minerali che, acquistata nel 1851 dal governo pontificio per l'università di Roma, forma attualmente un nucleo importante di quel ricco museo di mineralogia. Con lo studio appassinnato delle scienze geologiche ne divenne un cultore distinto e varie pubblicazioni attestano la sua attività in questo campo. Fu in relazione con i più eminenti scienziati dell'epoca: scoprì la parisite (v.), descrisse la meteorite di Monte Milone (Marche), caduta l'8 maggio 1846. W. F. X. Kobell gli dedicò la spadaite (v.).