spalla
Distretto corporeo corrispondente all’inserzione dell’arto superiore sul tronco; si divide in tre regioni: deltoidea (corrispondente per estensione al muscolo deltoide), ascellare e scapolare.
La s. consta di una impalcatura di sostegno costituita dalle tre ossa che concorrono a formare l’articolazione scapolo-omerale (testa dell’omero, scapola, clavicola), da formazioni muscolari (di cui è parte preminente il deltoide), vascolari, nervose, ecc. I movimenti fisiologici della s. sono: l’abduzione, cioè l’allontanamento del braccio dal tronco lateralmente; l’adduzione, consistente nel portare il braccio aderente al tronco (si giudica completa quando la mano, a gomito flesso, giunge alla spalla controlaterale); l’intrarotazione, ossia la rotazione interna del braccio; l’extrarotazione, consistente nel movimento inverso; l’elevazione anteriore, consistente nel portare il braccio anteriormente e in alto; l’elevazione posteriore, opposta alla precedente e di estensione molto ridotta; la circumduzione, consistente nella rotazione pressoché completa dell’arto superiore, possibile solo con l’intervento della scapola, se perfettamente mobile sul torace.
Le paralisi muscolari della s. (s. paralitica) sono caratterizzate dalla modificazione del contorno plastico della regione, che viene a modellarsi sul sottostante piano osseo, accompagnata da limitazione della motilità fino ai gradi estremi, quando siano compromessi tutti i muscoli; differiscono dalle precedenti le paralisi ostetriche, dovute a stiramento delle radici nervose del plesso cervicale durante il parto e interessanti tutto l’arto (a tipo Duchenne-Erb o Klumpke). Sindrome s.-mano: sindrome morbosa caratterizzata dall’associazione della periartrite scapolo-omerale con alterazioni trofiche della mano corrispondente al lato leso (tumefazione dolorosa dei tegumenti con cute rosea o cianotica, sclerodermia, unghie fragili, e compromissione delle articolazioni delle dita e del polso). Può evolvere con la regressione dei sintomi o con l’aggravamento, residuando contratture tipiche della mano (nell’atteggiamento ‘di chi tiene una palla’).