spammato
p. pass. e agg. Relativo a messaggi non richiesti inviati attraverso la rete telematica.
• Se consideriamo la spazzatura che troviamo comunque tra la «posta in arrivo», la morale è chiara, la vicenda antipatica e il futuro preoccupante. L’Italia è 10ª nella classifica dai Paesi «spammati». Quindi, c’è chi sta peggio di noi. Ma non bisogna abbassare la guardia, né rassegnarsi. (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 25 gennaio 2010, p. 28, Commenti) • A commentare la parabola della cantante bergamasca [Rita Bellanza] è stata Selvaggia Lucarelli su Facebook. «Pompata in maniera incomprensibile prima ancora di iniziare le dirette, spammata su tutte le homepage dei siti importanti, definita voce miracolosa, poi comincia a stonare e quelli che la osannavano sul web la insultano ‒ riporta la giornalista‒». (R[osanna] S[cardi], Corriere della sera, 2 dicembre 2017, Cronaca di Bergamo, p. 15).
- Derivato dal v. tr. e intr. spammare con l’aggiunta del suffisso -ato.
- Già attestato nella Stampa del 13 febbraio 1997, p. 25 (Giorgio Dell’Arti).