sparire (sparere)
Vale " non essere più visibile ", " scomparire ", come in If XVI 89 com' e' fuoro spariti: i tre Fiorentini, come già Brunetto, fuggono velocemente per riprendere il loro posto nella circolazione del girone (XV 116-118): questa volta la velocità della corsa è commentata dal suo effetto, la sollecita sparizione dei tre. Il medesimo significato ricorre in Pg I 30 là onde 'l Carro già era sparito: la notazione va collegata alle altre (vv. 19-20, 107, 115) presenti nel canto per significare, coerentemente alla natura temporale del Purgatorio, lo scorrere del tempo.
In Rime CI 39 sotto un bel verde la giovane donna / la [l'ombra] fa sparer, viene meno l'elemento soggettivo del movimento, in quanto è il bel verde, ovvero la luce che dalla veste si colora di verde, che vince l'ombra rendendola non più visibile; si noti qui la forma della coniugazione di origine, come ‛ trasparere ' in Pd II 80.
In Pg I 109 [Catone] Così sparì, la miracolosa sparizione non è commentata, come naturale nel mondo del Purgatorio: " siamo nel regno del mistero: una parte della bellezza poetica nasce appunto dal mistero ", Parodi, in " Bull. " XIV (1907) 163.