spartitocratico
agg. (spreg.) Relativo all’arroganza spartitoria dei partiti politici.
• I Radicali hanno organizzato un sit in di protesta «contro la spartizione delle poltrone» per questa mattina in via della Pisana, davanti al Consiglio regionale: «Questo è un ulteriore furto spartitocratico, deciso all’unanimità, di nascosto, in Commissione Bilancio (dove i Radicali non ci sono), che è stato deciso dai gruppi di maggioranza e opposizione al Consiglio del Lazio ‒ accusano i consiglieri regionali della Lista Bonino-Pannella, Giuseppe Rossidivita e Rocco Berardo e il segretario dei Radicali di Roma, Riccardo Magi ‒». (Alessandro Capponi e Francesco Di Frischia, Corriere della sera, 13 dicembre 2010, Cronaca di Roma, p. 3) • Il punto è questo: [Giuliano] Pisapia sta cercando di vincere le abitudini «spartitocratiche» dei partiti, per scegliere una squadra di persone «competenti, che meritano, che sono state generose con Milano». (Elisabetta Soglio, Corriere della sera, 7 giugno 2011, Cronaca di Milano, p. 11) • Eppure Tangentopoli insegna: il solo ricorso alla leva giudiziaria non è risolutivo. Forse, invece, il vero male italiano è a monte, in quel corto circuito letale (ai vari livelli, nazionale e locali) tra una politica ancora ampiamente «spartitocratica» e una macchina amministrativa lenta, paludosa, impenetrabile e spesso incontrollabile. Laddove abbondano le nomine politiche e il potere di piccoli e grandi burocrati prospera, inevitabilmente, la corruzione. (Danilo Paolini, Avvenire, 4 febbraio 2014, p. 3, Idee).
- Composto dall’agg. spartitorio con l’aggiunta del confisso -cratico, con riferimento a partitocratico.
- Già attestato nella Repubblica del 28 novembre 1990, p. 12, Commenti (Salvatore Bragantini).