Specola vaticana
Spècola vaticana [STF] [ASF] Denomin. ufficiale assunta dall'Osservatorio astronomico pontificio a partire dall'anno 1891. La S. può considerarsi uno degli istituti scientifici più antichi d'Europa, sebbene non poche siano state le interruzioni nel corso della sua attività. Poco si sa di preciso sulla sua origine: si ritiene che essa risalga agli anni del pontificato di Gregorio XIII. Infatti la "Torre dei Venti", ancora esistente nel Vaticano e che costituì forse il primo nucleo del-l'Osservatorio, sorse nel 1576 per ospitare strumenti meteorologici e una grande meridiana solare (probab. con tale strumento si dimostrò a Gregorio XIII che il Sole raggiungeva l'equinozio primaverile già dieci giorni prima del 21 marzo, donde la necessità di una riforma del Calendario). Nei due secoli seguenti l'attività astronomica si svolse fuori delle mura vaticane, e precis. presso il Collegio Romano dei gesuiti, fondato anch'esso da Gregorio XIII; questo Osservatorio ebbe alterne vicende, legate a quelle dei gesuiti che, allontanati nel 1773, vi ritornarono nel 1824; sotto di essi l'Osservatorio ricevette un nuovo impulso e venne indirizzato alle nuove ricerche della fisica del Sole e delle stelle. Intanto (erede della specola dei principi Caetani, in via delle Botteghe Oscure), era venuto fiorendo sul Campidoglio un nuovo Osservatorio Pontificio, fondato da Leone XII nel 1827, e diretto da F. Scarpellini e successiv. da I. Calandrelli e L. Respighi. Dopo il 1870, i due Osservatori furono espropriati dal governo italiano. È opera di F. Denza, padre barnabita, la riorganizzazione del nuovo Osservatorio Pontificio entro le mura vaticane (denominato, come detto, a partire dal 1891 "Specola vaticana"), che poté impegnarsi in lavori di collaborazione internazionale come la preparazione del Catalogo astrografico e della Carta fotografica del cielo, portati a termine il primo nel 1928 e l'altro nel 1952, quando, già dal 1935, tutta l'attività astronomica era stata trasferita presso il palazzo pontificio di Castel Gandolfo; in questa sede la S. possiede rifrattori, riflettori e un telescopio Schmidt, nonché un importante laboratorio spettrografico; ospita inoltre una ricchissima biblioteca e un museo, con una notevole collezione di meteoriti.