speculare
Etimologicamente, allotropo dotto di ‛ specchiare ' (ma in quel senso adibito solo nell'omologo latino di VE I II 3 speculum, in quo cuncti repraesentantur pulcerrimi acque avidissimi speculantur: v. SPECCHIO), circoscritto in D. al lessico del Convivio; non recupera, come farà in Boccaccio, il valore fisico originario (fra Plauto e Cicerone) di " esplorare ", " spiare ", restando invece ancorato all'estensivo " scrutare o indagare con la mente ", " considerare nell'animo ", " meditare ", anche nei luoghi paralleli che nelle opere latine si richiamano alla tradizione linguistica medievale (pure per il deverbale specula [ad es. rationis], non acquisito all'italiano antico).
Alla prima delle tre occorrenze volgari (Cv II XIII 6 per l'abito de le quali [scienze] potemo la veritade speculare) si può richiamare sia per affinità tematica sia per l'impiego transitivo, non senza avvertirne la diversa e sublime tensione sentimentale, Ep XII 9 nonne dulcissimas veritates potero speculari ubique sub coelo...?, cui si connette una contemplazione non meno intensa seppur legata ai sensi umani (nonne solis astrorumque specula ubique conspiciam?); per la sola reggenza (prevalente nel D. latino), Mn II IX 20 humana mens haec principia speculatur o - con più esplicita polarità fra ‛ speculatio ' e ‛ operatio ' - I II 5 quae... speculari tantummodo possumus, operari autem non... quae... non solum speculari sed etiam operari possumus.
L'intransitivo con complemento d'argomento retto dalla preposizione ‛ di ' (Cv II V 11 per questo modo si puote speculare del Figlio e de lo Spirito Santo) non trova riscontro nel latino dantesco, dove invece (a parte la citazione aristotelica in Ep XIII 41 ad aliquid et nunc speculantur practici aliquando) l'intransitivo assoluto è non meno del transitivo costantemente orientato in opposizione al piano della praxis, dunque per " filosofare ", " dedicarsi alla vita contemplativa " (Ep XIII 40 non ad speculadum, sed ad opus inventum; Mn I IV 1 per prius ad speculandum et secundario... ad operandum). Così anche in Cv II IV 11 conviene essere altre [Intelligenze] fuori di questo ministerio che solamente vivano speculando, ove appunto si celebra la superiore beatitudine della vita contemplativa sull'attiva, cioè civile, nel governare del mondo.