spennaturisti
(spenna-turisti), s. m. e agg. (iron.) Chi o che approfitta dei turisti per spillare loro più denaro del dovuto.
• [tit.] Benvenuti nel Paese degli «spennaturisti» [testo] [...] Scrive Luigi Finocchiaro: «La notizia dell’“Italia spennaturisti” sta avendo ampio risalto nel Sol Levante: viviamo in un’epoca dove l’informazione corre veloce. Il Giappone non è l’Italia. Non basta mandare una delegazione a Tokyo e fare “bella figura”». (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 30 luglio 2009, p. 37, Commenti) • Questo processo si autoalimenta: il miraggio del boom del turismo ha causato l’invasione di locali notturni ‒ pub, bar, ristoranti spenna-turisti; questo ha alimentato degrado, violenza, vandalismo e rumore, per cui i residenti se ne vanno e nelle case si aprono nuovi b&b, che portano altri turisti e altro caos, che alimenta ulteriormente il business della vita notturna. (Mauro Evangelisti, Messaggero, 22 ottobre 2016, p. 11, Primo Piano) • Arredamento minimal, quasi industriale, drink originali con prezzi non da spennaturisti: «Un quartiere è hipster dove c’è uno spirito contemporaneo ma anche di incontro ‒ spiega Georgette [Juper] ‒ e a San Frediano, a differenza del centro di Firenze invaso dai turisti, c’è ancora la possibilità di un rapporto tra il cliente e il gestore di un locale. Potresti uscire anche da sola, e non sentirti mai in disparte». (Gerardo Adinolfi, Repubblica, 27 agosto 2017, Firenze, p. IV).
- Composto dal v. tr. spennare e dal s. m. e f. turista.
- Già attestato nella Stampa del 3 luglio 1977, p. 11, Dall’Interno (Susanna Marzolla), nella variante grafica spenna-turisti.