speranziano
s. m. e agg. Sostenitore di Roberto Speranza, dal 2017 coordinatore nazionale del movimento Articolo 1 ‒ Movimento Democratico e Progressista; che si richiama a Roberto Speranza.
• L’unico brivido vero lo dà [Roberto] Giachetti, che quando sente Speranza intestarsi il Mattarellum perde la testa: «Speranza tu eri il capogruppo e il Mattarellum non hai voluto votarlo, hai la faccia come il culo!». Scoppia la rissa, una decina di speranziani (esistono) se ne vanno indignati per l’offesa al capo, [Matteo] Renzi si mette le mani nei capelli, [Matteo] Orfini detto dai compagni la badessa richiama con la sua voce chioccia Giachetti, che si difende: «Culo si può dire...». Orfini insiste; alla fine ci si accorda su «faccia di bronzo». (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 19 dicembre 2016, p. 1, Prima pagina) • il puzzle che il segretario Carmelo Miceli deve comporre prima di presentarsi ‒ all’inizio di gennaio ‒ davanti al resto della coalizione è particolarmente complesso: la direzione ha poco meno di 120 delegati che rappresentano gli schieramenti dello scorso congresso, con un 55 per cento assegnato ai «renziani» che sostenevano Miceli (Davide Faraone, ma anche il vicepresidente dell’Ars Giuseppe Lupo, l’attuale «speranziano» Pino Apprendi e Giuseppe Lumia) e il resto in mano alla minoranza che fa capo ad Antonio Rubino, Antonello Cracolici e all’altra «speranziana» Mariella Maggio. (Claudio Reale, Repubblica, 27 dicembre 2016, Palermo, p. II) • Ora arriva anche l’appoggio del presidente del consiglio regionale Mario Loizzo: «Considero importante e necessaria ‒ dichiara in una nota Loizzo, uomo vicino all’area dalemiana e speranziana ‒ l’iniziativa del presidente Emiliano che chiede la convocazione del congresso. Chi si oppone a questo processo democratico se ne deve assumere tutte le responsabilità». (Antonello Cassano, Repubblica, 2 febbraio 2017, Bari, p. III).
- Derivato dal nome proprio (Roberto) Speranza con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.