spergiurarsi
Il verbo ricorre due volte in un sonetto del Fiore, nel senso proprio di " mancare a un giuramento ", ed è in relazione, appunto, a ‛ giurare ' (v. anche questa voce, soprattutto per le altre occorrenze del Fiore).
Il sonetto fa parte del lungo discorso della Vecchia, che insegna come sfruttare gli amanti: Che tu se' tutta loro de' giurare. / Se ti spergiuri, non vi metter piato, / ché Dio non se ne fa se non ghignare; / ché sie certana che non è peccato / chi si spergiura per voler pelare / colui che fie di te così ingannato (CLX 10 e 13). Si noti il carattere quasi blasfemo del contesto, con l'immagine di Dio che di tali ‛ spergiuri ' si ride.
Quanto alla forma ‛ spergiurarsi ', la Brambilla Ageno l'annovera tra i verbi dicendi (Il verbo nell'italiano antico, Milano-Napoli 1964, 145).