spia
Unica occorrenza in Pg XVI 84 se 'l mondo presente disvia, / in voi è la cagione... / e io te ne sarò or vera spia. Per una corretta interpretazione del valore del sostantivo ci si può rifare a Pg XXVI 36 (s'ammusa l'una con l'altra formica, / forse a spïar lor via e lor fortuna) in cui ‛ spiare ' vale semplicemente " indagare " (cfr. Barbi, Problemi I 250) e non ha nulla a che vedere col significato, più ristretto, tecnico e peggiorativo, oggi vulgato.
Fra le chiose antiche sono perciò da preferirsi quelle che mettono in rilievo il valore generico del termine (" vero trovatore de la ragione che questo mostra e prova ", Buti) a quelle che lo ricollegano al linguaggio militare (" more boni exploratoris referam tibi veritatem subtiliter indagatam de anima ", Benvenuto).
Da rifiutare l'interpretazione della linea Vellutello - Venturi Tommaseo, secondo cui s. varrebbe " prova ", " indizio ": anzitutto il passaggio dal senso proprio, riferito a persona, al senso astratto, è estraneo all'italiano medievale; e d'altra parte non si vede come nel contesto Marco Lombardo potrebb'essere " prova " a D. dal dato di fatto che 'l mondo presente disvia.