SPIGOLO
. È così chiamata in architettura la linea formata dall'intersezione di due superficie murarie, oppure di due facce di un elemento di materiale da costruzione (di un blocco squadrato di pietra da taglio, di un mattone, di una trave, ecc.). Lo spigolo nelle murature in genere assume speciale importanza, sia perché lungo esso si verificano normalmente sollecitazionì maggiori che non nei tratti di muratura andante, sia perché esso è più esposto ad azioni meccaniche (urto, attrito, ecc.) e a quelle fisico-chimiche degli agenti atmosferici, sia infine perché è più difficile ottenere in corrispondenza di esso il buon collegamento degli elementi che compongono la muratura.
In ogni epoca, fin dal primo impiego delle strutture murarie, la costruzione degli spigoli è stata sempre curata in modo particolare, dando origine a speciali soluzioni costruttive e a forme estetiche che sono spesso la diretta espressione organica di queste particolari soluzioni.
Generalmente si cerca di ottenere il buon collegamento di due muri che s'incontrano, arrestando lungo uno spigolo alternativamente, in ciascun ricorso di mattoni, di pietrame o altro, la formazione di uno dei due muri e facendovi entrare gli elementi dell'altro muro, in modo che ne risulti un insieme ben concatenato. Nelle murature in pietrame grossamente sbozzato si dispongono negli spigoli le pietre di maggiori dimensioni, lavorate più accuratamente (anche a perfetta squadratura) e sfalsate in modo da ottenere il migliore collegamento fra esse. Nelle murature miste di pietrame e mattoni gli spigoli vengono formati con gruppi di tre o quattro filari di mattoni disposti alternati.
Interessanti le espressioni estetiche cui hanno dato luogo, come si è detto, questi speciali accorgimenti costruttivi: talvolta i conci di pietra squadrata vengono lasciati in vista, quasi a dare l'impressione di una maggiore robustezza dello spigolo. Tal'altra, essi vengono accuratamente lavorati, accentuando la disposizione dei singoli conci, che vengono messi in evidenza secondo una delle diverse forme di bugnato; disposizione tipica del Cinquecento, che dà caratteristico risalto ed espressione di solidità allo spigolo (v. bugnato). Infine, in altre soluzioni, abbandonato il concetto precedente di mettere in evidenza la conformazione strutturale dello spigolo, si cerca invece di accentuarne l'espressione di solidità e di ripararlo e proteggerlo dagli urti e azioni esterne, mediante pilastri e lesene. In altri casi, infine, è messo in evidenza un terzo concetto: quello di evitare i danni e il logoramento dello spigolo, mediante lo smusso e l'arrotondamento di esso; dando cioè forma regolare e possibilmente estetica a quello che le azioni esterne produrrebbero. Tali soluzioni sono frequenti nelle architetture medievali e in quella barocca. Nelle prime e nel Rinascimento veneziano è tipica la sottile e lunga colonnina d'angolo destinata a mascherare e a dare forma decorativa allo smusso e all'arrotondamento dello spigolo.
Nelle ordinarie costruzioni moderne e soprattutto nella pratica esecuzione degli spigoli degli ambienti interni, di quelli delle aperture di porte e finestre e di quelli soggetti a facile deperimento o particolarmente esposti a urti, è sviluppatissimo il concetto di evitare il danneggiamento degli spigoli mediante il loro arrotondamento o meglio con l'applicazione di speciali paraspigoli, in legno o in metallo, che vengono applicati dopo o durante l'esecuzione degl'intonaci.