SPOROZOI (lat. scient. Sporozoa Leuckart, 1879)
Questi interessanti organismi, limitati oramai (v. neosporidî) ai Coccidî, alle Gregarine e agli Emosporidî, costituiscono un gruppo veramente naturale di Protozoi parassiti, caratterizzato dall'habitat citozoico endocellulare, almeno durante la prima fase dello sviluppo (essi possono determinare la distruzione delle cellule invase e agire inoltre come produttori di tossine) e da un'alternanza di generazioni. Una fase di moltiplicazione agamica (schizogonia), che costituisce un mezzo di estinzione dell'infezione nell'interno dell'ospite (per lo più limitatamente a un determinato tipo di cellule), è seguita (talvolta in un secondo ospite) da una fase sessuata, con produzione di gameti flagellati, che rappresentano verosimilmente la persistenza di una fase flagellata ancestrale. Lo zigoto dà origine ai nuovi germi infettanti (sporozoiti), per lo più protetti da un involucro resistente, che rappresenta un adattamento inerente alla propagazione dell'infezione da un ospite all'altro e manca nelle forme con due ospiti nelle quali non ha luogo un passaggio per l'ambiente esterno. Lo sporozoite (trofozoite) penetrato nella cellula ospite, cresce; ha luogo una moltiplicazione nucleare per cui si hanno 2n nuclei e successivamente, per divisione del citoplasma (una parte del quale resta inutilizzata: reliquato), 2n elementi mononucleati capaci d'invadere altre cellule. Tale processo manca solo nelle Eugregarine. In queste i trofozoiti al termine dell'accrescimento diventano gametociti, che si accoppiano, si rivestono di una parete resistente (cisti) e producono gameti; gli zigoti (sporoblasti) dànno origine alle spore, contenenti gli sporozoiti. In tutti gli altri casi gli schizonti diventano gametociti al termine della schizogonia. Nelle Schizogregarine i processi sessuali si svolgono come nelle Eugregarine. Nei Coccidî i gametociti possono essere assai simili ed evolversi separatamente (Bimeridae) oppure (Adeleidae) presentare diversità notevoli ed associarsi (senza peraltro costituire vere cisti). Il gametocito femminile dà costantemente origine a un solo macrogamete. Il gametocito maschile dà origine nel primo caso a molti, nel secondo a pochi (4) microgameti. Lo zigoto è mobile solo negli Emosporidî; negli altri casi si riveste di una membrana; può dividersi direttamente in un certo numero di sporozoiti oppure può dividersi in parti (sporoblasti) che si trasformano in spore contenenti sporozoiti.
Tanto le Gregarine quanto i Coccidî sono aploidi in tutto il loro ciclo, nello zigoto si ricostituisce il corredo cromosomico diploide e la prima divisione è riduttiva.
Agli Sporozoi vengono generalmente connessi, ma non mancano ragioni di dubbio i Sarcosporidî. Assai più giustificata appare l'affinità con gli Sporozoi (Emosporidî) del genere Toxoplasma (Nicolle e Manceaux, 1909), che comprende numerosi parassiti del sangue e delle cellule endoteliali di varî Vertebrati. Sono forme a semiluna, affusolate od ovali, non flagellate e immobili, che si moltiplicano per scissione binaria longitudinale o per divisione multipla. Il modo di trasmissione è sconosciuto. Una forma dell'uomo (T. pyrogenes) è stata descritta da A. Castellani (1914). Altri supposti Sporozoi sono: Elleiprisoma (Franca, 1912), simile a Dabesia; Cytamoeba (Labbé, 1894), Pyrhaemocyton (Chatton e Blanc, 1914). Estremamente incerta è la natura di altri corpi come Anaplasma (Theiler, 1920), Rickettsia (Rocha-Lima, 1916), riscontrati nel sangue e nelle cellule endoteliali (v. coccidî; emosporidî; gregarine; malaria; sarcosporidî).