spreco
Consumo eccessivo o inutile di beni o risorse. In economia il termine è utilizzato in una varietà di accezioni, legate a contesti differenti.
Nell’ambito della sostenibilità dello sviluppo, lo s. è riconducibile all’eccessivo uso delle risorse del pianeta e all’iniqua distribuzione dei consumi provocata dagli squilibri del commercio internazionale (➔ p). Per es., lo s. alimentare creato dalla società industrializzata e globalizzata porta a eliminare come rifiuti tonnellate di prodotti commestibili (food waste; iI 40% del cibo prodotto negli Stati Uniti diventa rifiuto) e a perdere ingenti risorse alimentari (food losses) nel corso delle diverse fasi di produzione (dalla semina, alla trasformazione, all’impacchettamento, alla commercializzazione ecc.), con la conseguenza di condannare milioni di individui alla denutrizione e altrettanti alle malattie dovute all’eccesso di alimentazione (il 2014 è stato proclamato anno europeo contro lo s. alimentare). Lo s. delle risorse non rinnovabili (che crea un depauperamento netto del pianeta), l’eccesso di consumo di merci (con il conseguente accumulo di rifiuti che l’ecosistema non è in grado di smaltire), la sovrapproduzione di beni (che il mercato non può assorbire) e lo s. di risorse energetiche, determinano squilibri ambientali, economici e sociali che soltanto il contenimento degli eccessi e quindi degli s. può contrastare.
Con riferimento alle attività svolte dalla pubblica amministrazione, lo s. di risorse pubbliche può essere ricondotto a una molteplicità di fattori che vanno dall’inefficienza delle burocrazie chiamate a fornire i servizi sociali, spesso spinte ad anteporre i propri interessi a quelli dei cittadini, alla gratuità di alcuni servizi garantiti dalle politiche di welfare, che può accrescerne eccessivamente la domanda e determinare lo s., fino alla diffusione di modalità opache e di tipo clientelare di gestione della spesa pubblica. Il contenimento degli s. e la razionalizzazione della spesa attraverso una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse materiali e umane a disposizione sono fra gli obiettivi centrali delle politiche volte a rendere maggiormente efficace la spesa (spending review; ➔ anche spesa pubblica p).
Secondo un approccio aziendalistico, sviluppato soprattutto nell’ambito del sistema di produzione della società Toyota (Toyota production system; ➔ Toyota Motor Corporation), è uno s. qualunque attività che non produca valore. Il processo produttivo può svolgersi minimizzando gli s. attraverso il sistema della cosiddetta produzione snella (lean manufacturing), che consente di offrire solo ciò che gli acquirenti richiedono e sono disposti a pagare. Gli s. che attraverso questo sistema possono essere eliminati riguardano i seguenti aspetti: sovrapproduzione (produzione di beni in eccesso non richiesti dal mercato, che genera ulteriori s., come necessità di immagazzinamento ecc.); attesa (di beni richiesti dal mercato ma non consegnati, o ritardi nella consegna di una risorsa indispensabile per portare a termine un lavoro con conseguente ritardo sulla produzione); trasporti (spostamenti inutili dei prodotti con possibili danneggiamenti e perdite); procedure inadeguate; creazione di inventari (resi necessari dall’attesa e dalla sovrapproduzione); movimenti (spostamenti inutili dei prodotti e del personale); difetti (errori nella produzione che portano a rifacimenti e possono spingere il cliente a rifiutare il prodotto).