sprone (isprone)
Il termine è sempre inserito in contesti figurati, che per lo più riprendono l'immagine del cavalcare. Così in Cv IV XXVI 6-7 si afferma che la ragione... guida quello [l'appetito] con freni e con isproni... Lo freno usa quando elli caccia, e chiamasi... temperanza... lo sprone usa quando fugge... e questo sprone si chiama fortezza, o vero magnanimitate (cfr. raffrenare... spronare, sempre nella stessa metafora, ai §§ 8 e 9).
Un'immagine analoga è nell'invettiva contro l'imperatore Alberto d'Austria, in cui l'Italia è paragonata a una fiera divenuta fella / per non esser corretta da li sproni del dominio imperiale (Pg VI 95), cioè " restia come el cavallo, che non è cavalcato " (Landino); subito prima aveva parlato del freno, cioè delle leggi ordinate nel Corpus di Giustiniano (vv. 88-89).
In Rime CXI 12 Ben può con nuovi spron punger lo fianco, si parla degli assalti di Amore (cfr. v. 3 so com'egli affrena e come sprona): gli s. alludono dunque a " un nuovo oggetto d'amore " (Pazzaglia; Barbi-Pernicone ricordano Sennuccio: " Punsemi il fianco Amor con nuovi sproni ").