sputare
Solo una volta, col valore oggi corrente di " emettere con violenza saliva dalla bocca ", in If XXV 138 L'anima ch'era fiera divenuta, / suffolando si fugge per la valle, / e l'altro dietro a lui parlando sputa (per la lezione, non ammissibile, e l'altro dietro a lui parlando: ‛ sputa ', v. Petrocchi, ad locum).
Il parlare e lo s., in quanto atti propri dell'uomo, sarebbero segno dell'avvenuta trasformazione di Francesco Cavalcanti da serpente in uomo. Ma forse il gesto del dannato sottintende il valore di antidoto contro i serpenti attribuito dagli antichi alla saliva. Il Torraca cita a questo proposito un luogo di Giordano da Pisa: " onde dicesi... dello sputo dell'uomo, ch'è veleno del serpente ed all'uomo non fa male ".