squama
La magrezza e la trista squama (Pg XXIII 39, in rima) sono connotati specifici dei golosi.
Per alcuni interpreti il vocabolo si riferisce alla " pelle secca e dura ", quasi scaglia di pesce (cfr. i vv. 23-24): " Squama è propria del pesce, la quale noi diciamo ‛ scaglia ': ma qui chiama ‛ squama ' la roccia che è nel volto di chi è squalido e quasi perito per fame " (Landino); " pelle dura " (Tommaseo).
Poco dopo però D. parla espressamente di asciutta scabbia (v. 49), e tra l'altro domanda che cosa mai ‛ sfogli ' i penitenti. In questo campo semantico forse s. conserva il suo accento realistico e l'espressione di cui fa parte vuol fare intendere che la pelle dei golosi si desquama per la secchezza come quella dei malati di scabbia.