stabilitade (stabilità)
In quanto " uguaglianza invariabile " di un essere a sé stesso è attributo fondamentale di Dio e viene simboleggiata dal cielo decimo o Empireo, l'unico immobile per avere in sé, secondo ciascuna parte, ciò che la sua materia vuole (Cv II III 8); Li numeri, li ordini, le gerarchie narrano li cieli mobili, che sono nove, e lo decimo annunzia esse unitade e stabilitade di Dio (II V 12).
A livello linguistico la s. è segno di solidità strutturale: Ciascuna cosa studia naturalmente a la sua conservazione: onde, se lo volgare per sé studiare potesse, studierebbe a quella; e quella sarebbe acconciare se' a più stabilitade, e più stabilitade non potrebbe avere che in legar sé con numero e con rime (Cv I XIII 6; v. STABILE).
In sede psicologica vale " fermezza ", " coerenza interna " dei sentimenti: stabilitade d'animo (Cv III I 12).
A proposito delle pitture che, senza vernice, deperiscono stingendosi: ciascun om de' savere / che mal pittura sta senza vernice, / ché no ha stabilità (Rime dubbie XXVIII 7): per l'uso proverbiale dell'espressione ‛ colore senza vernice ', indicativa di cosa fatta inutilmente, v. il commento del Contini, con esempi di Onesto Bolognese, Brunetto Latini, Angelo di Costanzo.